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MONTEBELLO JONICO (Reggio Calabria) – Il Corpo forestale ha proceduto al sequestro di un oleificio che scaricava deliberatamente i residui provenienti dalla molitura delle olive all’interno del torrente S. Elia. Per il reato di inquinamento ambientale è stato denunciato il proprietario.

La scoperta è avvenuta nel corso dei controlli del Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria, con particolare riferimento agli opifici di trasformazione dei prodotti agricoli ed allo smaltimento dei residui industriali di lavorazione. Una pattuglia del Comando stazione di San Roberto, a seguito di segnalazione pervenuta al numero 1515 della Centrale operativa regionale del CfS, ha scoperto che in località «Maddà» del comune di Montebello Jonico, e in particolare nel tratto di alveo del torrente S. Elia, era presente una consistente quantità di residui liquidi industriali provenienti dalla lavorazione delle olive, dai quali esalava il tipico sgradevole odore dei tannini della sansa umida. Nella zona è stato quindi individuato un frantoio che, al momento dell’accesso, non risultava essere in attività. Dopo aver proceduto ad un accurato controllo documentale, il personale del Corpo forestale ha effettuato un’attenta ispezione della struttura, notando che, nonostante questa fosse dotata di due grandi vasche per la raccolta dei reflui e dei residui di lavorazione, le stesse risultavano colme fino all’orlo ed il loro contenuto tracimava palesemente al di fuori, riversandosi direttamente nell’alveo del torrente. Inutile il tentativo del titolare di giustificare il fatto con un guasto nell’impianto di depurazione, mentre gli agenti hanno riscontrato una serie di violazioni. A quel punto è stato deferito in stato di libertà il proprietario del frantoio, Z.G., di 50 anni, al quale sono stati contestati i reati relativi allo scarico illecito di reflui industriali.

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