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CROTONE – Sono iniziati ieri i lavori nel piazzale antistante alla chiesa di Capo Colonna per la rimozione del cemento sul sagrato, ma si sono subito interrotti. Dopo un sopralluogo effettuato sempre ieri dai vigili urbani, infatti, il comandante Antonio Ceraso ha convocato, per stamattina, la ditta, per chiedere chiarimenti. Dell’inizio dei lavori, infatti, la ditta, ma anche la Soprintendenza archeologica, non avevano avvisato il Comune.

LA PROTESTA PER IL CANTIERE AVVIATO NEI MESI SCORSI A CAPO COLONNA

I lavori in questione sono la variante al progetto originario di uno dei 5 interventi del progetto della Spa 2.4 Capo Colonna, che viene incontro alle esigenze manifestate dalle associazioni “Gettini di Vitalba” e “Sette Soli” e del comitato che ha effettuato un presidio sul promontorio Lacinio. Rispetto al progetto originario, dopo il termine dei lavori, verranno portati alla luce, per renderli, perciò, fruibili a tutti, i resti del porticato dell’antico foro romano.

In pratica, nella zona del porticato verrà tolto il così detto “magrone” e sistemato un apposito pavimento che consentirà la vista delle fondamenta dell’antica struttura. La ditta Langella, ha cominciato a spostare la recinzione del cantiere del lato nord, per riperimetrare l’area che sarà interessata agli interventi. «Verrà riportata alla vista – dice l’archeologa Margherita Corrado, referente di Sette soli, che insieme a Linda Monte di Gettini di vitalba ha per prima sollevato la criticità dell’intervento della Soprintendenza – ciò che resta dell’antico porticato romano, che sarà inserito nei percorsi che potranno visitare i turisti».

Nello specifico dei ruderi del porticato che circondava la piazza antica, resta solo l’angolo a Nord, mentre l’altro è andato perso. Secondo la stessa archeologa, informalmente, ci dovrebbero essere delle novità anche sul secondo dei 5 interventi del progetto, quello, precisamente, riguardante la sistemazione della mega tettoria sull’antico edificio termale. «Non ci sono – dice la Corrado in merito – ancora note ufficiali, ma da fonti sicure abbiamo appreso che la tettoria non verrà montata, anche perchè, per la sua ampiezza, si vedrebbe addirittura da Atene». I pezzi per la sistemazione del tetto, che dovrebbe, in particolare, preservare dalle intemperie le due stanze con i mosaici scoperti da Paolo Orsi, sono arrivati da tempo, ma ancora non sono stati montati, dopo le proteste attuate nei mesi precedenti. L’avvio dei lavori è confermato anche dalla responsabile dell’area archeologica di Capo Colonna, Maria Grazia Aisa, che però, sui tempi non si sbilancia.

«Dipendono da tanti fattori – ha detto – ma speriamo che con l’inizio del nuovo anno siamo terminati i lavori di tutti e 5 gli interventi». Nel dare l’annuncio dell’inizio dei «lavori della rimozione del cemento a Capo Colonna il Comitato “Salviamo Capocolonna” scrive: «Scontato dire che siamo contenti di questo risultato ottenuto grazie a tutte le persone che si sono impegnate in questa lotta, soprattutto anche dopo la sospensione dei lavori. Per noi l’importante non sono i meriti, ma che Capo Colonna diventi un vero parco archeologico. Ovviamente invitiamo sempre tutti a restare vigili».

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