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Ripresa immediata dei lavori in tempi rapidi. E’ la richiesta contenuta nell’ordine del giorno approvato ieri all’unanimità al termine del consiglio comunale aperto, sul caso del cantiere per i lavori del lotto La Martella della statale Bradanica, in attesa che qualche elemento positivo possa emergere oggi nel corso dell’incontro tecnico previsto a Roma fra Anas e Alesandri Spa, l’azienda subentrata alla Intini.
La preoccupazione per il futuro dei 40 lavoratori (20 sono già a casa dopo che i loro contratti non sono stati rinnovati, ndr.) e per una infrastruttura ferma dallo scorso Natale hanno caratterizzato la maggior parte degli interventi che ieri si sono susseguiti. Alla seduta erano presenti anche i sindaci di Irsina, Grassano, Miglionico, Lavello, Palazzo San Gervasio, Ginosa e Laterza.
E’ stato il sindaco Adduce ad aprire la seduta sottolineando una vicenda che si protrae ormai da troppo tempo e che nonostante tre riunioni in Prefettura, obbliga a non abbassare la guardia su un tema strategico dal punto di vista occupazionale e economico. «Vogliamo lanciare un appello forte – ha spiegato ancora – affinchè si sappia che l’interesse per il completamento di questa arteria riguarda un territorio molto più vasto». Alle ricadute anche sull’area jonica con il ruolo strategico del porto di Taranto hanno fatto riferimento anche i primi cittadini di Ginosa e Laterza, così come i colleghi della collina materana e dell’area piotentina per i quali la seduta di ieri indica un paradigma nuovo fra autonomie locali e l’importanza di un territorio che lega diverse realtà.
Severo il giudizio dei tre esponenti di Cisl, Cigl e Uil per i quali la storia infinita che contraddistingue questa vicenda deve finalmente trovare una soluzione. «Non accettiamo – ha detto Franco Pantone (Cisl)- che il cantiere di Matera serva per risolvere altri contenziosi, Aleandri non può strumentalizzare questa vicenda e i lavoratori non possono scimmiottare un’attività ferma perchè sul cantiere non arrivano forniture».
Per Franco Coppola (Uil) «Le opacità vanno dissolte, l’Anas deve intervenire, rendere pubblica la situazione e procedere con norme anche in termini perentori». Il richiamo anche al ruolo della Regione è stato sottolineato da Manuela Taratufolo (Cgil): «In questo momento non deve fare finta di niente; qurest’opera è irrinunciabile per Matera e per il lavoro che dà a 40 persone».
Un segnale importante, significativo e perentorio era stato chiesto anche dai consigliere Pedicini, Alba e Bianculli che ha sottolineato di aver interessato il ministro Lupi il quale avrebbe, a sua volta, intervenuto sull’Anas per sbloccare la vertenza con Aleandri. Significativa anche la sinergia con i sindaci pugliesi e lucani, pronti a sottoscrivere ogni azione comune. Interventi per evitare che questa opera non resti una cattedrale nel deserto sono stati anche quelli dei consiglieri Cotugno (Sel), Mazzili, Cotugno (Pd) e dell’assessore Lionetti.

a.ciervo@luedi.it

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