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A differenza dell’impatto economico che le produzioni hanno sul territorio e che può essere riscontrato e determinato con una certa precisione, gli effetti del cineturismo rimangono di più difficile comprensione. A livello generale, secondo le stime Onu, il popolo di cineturisti determina un giro d’affari quantificabile in 100 milioni di dollari e, solo negli Stati Uniti, vi sono circa 10 milioni di turisti indotti dai film a visitare gli scenari cinematografici (Chierchia 2005). Nonostante studi e ricerche confermino che la visione di un film o di una fiction stimola lo spettatore a visitare i luoghi in cui la storia è stata ambientata e che l’utilizzo del paesaggio da parte dell’audiovisivo rappresenta un fattore di traino turistico, la quantificazione monetaria di tale fenomeno è ancora incerta. Tale difficoltà è legata all’impossibilità di separare in modo netto, sia nella domanda che nell’offerta, la componente cineturistica dalle altre motivazioni al viaggio. L’isolamento della “componente cinema” nella scelta può avvenire con maggiore precisione quando si ha a che fare con una zona interna e sconosciuta prima di diventare location, mentre è più complesso quando riguarda città o luoghi ricchi di patrimonio artistico e quindi dinamici turisticamente anche prima della produzione cinematografica.

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