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CROTONE – E’ tornato per qualche giorno nella sua Isola Capo Rizzuto monsignor Antonio Stagliano, vescovo di Noto e divenuto fenomeno mediatico per le sue omelie ispirate dai testi delle canzoni (LEGGI LA NOTIZIA).

Un momento di notevole esposizione mediatica e che a dire del presule «mi vede  protagonista mio malgrado, benché sia profondamente convinto che oggi i giovani non possano e non debbano essere lasciati soli e che, anzi, vanno raggiunti con la semplicità di parole che escano dal cuore. All’interno di un mondo in cui i processi di comunicazione spesso appaiono privi di scopo e l’organizzazione tecnologica forgia società che sterilizzano l’ordine degli affetti ed i giovani sono lasciati ad uno spontaneismo sregolato, nel quale ognuno fa da sé, con una forte tendenza al conformismo e alla omologazione e con un certo sprezzo per la dimensione comunitaria, noi – ha puntualizzato il Vescovo di Noto – dobbiamo introdurre parole vere, di significato profondo, se è il caso anche utilizzando canali poco ortodossi rispetto ai modelli prevalenti nelle istituzioni culturali, religiose, civili».

A Isola Capo Rizzuto monsignor Staglianò (che è stato parroco a Le Castella per un decennio e rettore dell’Istituto Teologico regionale) ha ricevuto anche la visita di Flora Sculco, consigliere regionale di “Calabria in Rete”: «E’ un un teologo consapevole della crisi di valori che la società attraversa – ha detto –  e fa riflettere su alcuni dei temi più importanti dell’esistenza umana in un momento di difficoltà non solo economica. Perciò mi sento, di dirle grazie da parte di tutti coloro che desiderano una Chiesa che cammini con la gente comune e che sia Chiesa soprattutto di popolo per quest’apertura verso i giovani, realizzata con un linguaggio a loro maggiormente comprensibile».

Lunedi 13 aprile, invece, mons. Staglianò presenterà, nell’Aula Paolo VI della Pontificia Università Lateranense, il volume “Emanuele Severino” di Giulio Goggi assieme a mons. Enrico dal Covolo, rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, al prof. Biagio De Giovanni (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”) al prof. Emanuele Severino (Università Vita-Salute San Raffaele, Milano) al prof. Calogero Caltagirone (Università Lumsa, Roma) ed al prof. Gianluigi Pasquale (Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano).

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