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CATANZARO – Il countdown è partito, ci sono dieci giorni di tempo prima che il sistema di raccolta dei rifiuti si fermi. Fra poco più di una settimana le discariche potrebbero chiudere perchè i camion neanche arriveranno nei siti. L’allarme arriva dalla Regione. Mancano i soldi. Così l’ufficio regionale ha diffidato un centinaio di Comuni morosi e gli incartamenti sono stati inviati anche alla Corte dei conti. Si profila il danno erariale. Non ci sono proroghe, questo è un ultimatum e i sindaci potrebbero trovarsi con le città sporche e altri conti da pagare. In pratica la Regione conta 150 milioni di crediti, maturati in anni di commissariamenti straordinari che non hanno portato a nulla, se non ad altre emergenze e sprechi (per un miliardo di euro). Oggi la situazione non è migliore, anzi. Si fa fronte alla crisi, con poteri ordinari, quelli appunto della Regione e, ogni giorno tra raccolte straordinarie di tonnellate di spazzatura, tra tir, pieni di “tal quale” che finisce in Toscana e spazzatura tritata che viaggia verso la Puglia, l’ente di Palazzo Alemanni spende sette milioni di euro. In cassa restano poco meno di 70 milioni di euro. Dieci giorni di autonomia. In teoria di milioni ce ne dovrebbero essere oltre 200, se si pensa che 150 dovrebbero essere già arrivati da crediti, mai riscossi che gli enti locali devono alla Regione. Quel chè è certo però è che a maggio sono entrati nelle casse di Palazzo Alemanni un milione e 994mila euro, conti alla mano, bisognava incassare il triplo. Dal 1 giugno al 16 invece la somma riscossa dalla Regione è di un milione e 275mila euro.

 

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