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Nel nuovo Bilancio di previsione 2011, che arriverà in consiglio comunale domani mattina è stato inserito anche l’aumento della Tarsu (tassa comunale sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti). I vertici di Palazzo Luigi Razza hanno giustificato l’aumento addirittura come un «atto dovuto» del quale non si poteva farne assolutamente a meno. Ma l’aumento non dovrebbe purtroppo determinare un migliore servizio tant’è che l’assessore comunale all’Ambiente Pietro Comito è stato costretto a sottoscrivere l’ennesimo bollettino di crisi dei rifiuti per chiedere ai cittadini vibonesi (in passato aveva già chiesto «scusa» e «comprensione») la massima «collaborazione nel ridurre al minimo la produzione ed il conferimento dei rifiuti domestici presso le postazioni dislocate in città e nelle frazioni».
In queste ultime e caldissime ore di fine giugno, infatti, l’intero territorio comunale è nuovamente sprofondato in una allarmante quanto preoccupante emergenza rifiuti. Una situazione, inoltre, che con l’estate ormai ad un passo non fa di certo ben sperare neanche dal punto di vista igienico-sanitario.
Cassonetti letteralmente stracolmi di immondizia, così come strade e marciapiedi, e olezzi nauseabondi che annorbavano l’aria fino a renderla a tratti del tutto irrespirabile. Città e frazioni, insomma, sono piombate ancora una volta sotto un tetto variopinto di spazzatura marcia e maleodorante. Il problema è aggravato anche dalla chiusura degli impianti di smaltimento dei rifiuti di Lamezia Terme.

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