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I Carabinieri della compagnia di Scalea (Cs), in collaborazione con i colleghi di Rende, hanno arrestato Francesco Rovito (in foto), 37 anni, amministratore unico e legale rappresentante della «Alto Tirreno Cosentino spa», società che gestisce dal 2002, il servizio di raccolta e conferimento rifiuti per conto di diversi comuni del tratto costiero compreso tra Sangineto e Tortora. Rovito è stato presidente del Rende Calcio, ed è un’ex consigliere comunale di Cosenza. L’arresto è scaturito da alcuni accertamenti sulla società ed in particolare circa le modalità di conduzione delle stazioni di trasferimento temporaneo di rifiuti. Gli accertamenti, svolti oltre che dai Carabinieri della stazione di Scalea, dalla sezione di pg nucleo ambiente presso la procura di Paola, dalla polizia provinciale di Cosenza e dalla polizia locale di Tortora, sono stati condotti nel periodo luglio 2010-marzo 2011 sui siti riconducibili alla citata società su tutta la costa.
Rovito dovrà rispondere di varie condotte illecite fra cui aver scaricato in modo incontrollato, a Tortora, in area sottoposta a vincolo sismico, idrogeologico, archeologico ed ambientale, rifiuti indifferenziati di vario genere e realizzato in assenza di autorizzazione, nelle adiacenze di un sito preposto al solo recupero e trattamento di rifiuti ceramici ed inerti, una stazione di trasferenza rsu provenienti da vari comuni dell’alto tirreno cosentino.
La ditta, secondo l’accusa, avrebbe, inoltre, smaltito, in località Pantano di Scalea, in completa assenza di autorizzazione, circa 1200 metri cubi di rifiuti di vario genere tra cui pericolosi, quali batterie al piombo, lastre cemento-amianto e pneumatici in disuso, sversandoli su nudo terreno. Viene inoltre contestato alla società di avere abbandonato, in modo incontrollato, rifiuti di vario genere su un terreno ubicato in località Piano dell’Acqua dove era stata autorizzata una stazione di trasferenza nella sua disponibilità ed a servizio di vari comuni costieri, funzionante in assenza di sistemi di raccolta delle acque meteoriche e percolato, in violazione delle norme antincendio e di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonchè liberando in atmosfera esalazioni maleodoranti, più volte oggetto di numerose lamentele e proteste di cittadini di questo centro nell’estate del 2010.
Ancora, la società avrebbe omesso di provvedere al ripristino dello stato dei luoghi, ordinato dalla magistratura di Paola e dal commissario straordinario per l’emergenza dei rifiuti in Calabria, e di adeguare alla normativa vigente i terreni e le stazioni di trasferenza sequestrate. La ditta avrebbe proseguito l’attività illecita violando i sigilli ed usando una nuova area a cielo aperto priva di qualsiasi autorizzazione ubicata in località Piano delle Rose di Santa Domenica Talao (Cs), nuova sede della società. I terreni interessati, che hanno presentato a seguito delle analisi, presenza di materiale inquinante tra cui idrocarburi, percolati e fibre di amianto, sono in corso di bonifica da parte dell’Arpacal. L’arrestato si trova nel carcere di Cosenza.

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