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CATANZARO – Rifiuti all’estero? Il Tar sospende l’annullamento della gara. Colpi di scena della burocrazia. A questo punto per superare i caldi mesi estivi e non solo, per rifare il restayling agli impianti e garantire la raccolta della spazzatura per almeno due anni, la Regione può “usare” l’Associazione temporanea d’imprese che ha vinto l’appalto che potrebbe così caricare, come da progetto, le ecoballe su navi, in partenza da Corigliano per smaltirli all’estero, in Olanda. Oppure l’ente regionale potrebbe opporsi alla sospensiva del Tar e rivolgersi al Consiglio di Stato e congelare ancora per mesi quel bando, a detta dei dirigenti, sbagliato. L’Ati fa sapere di essere pronta a partire, perchè per un appalto di due anni per un importo di 70 milioni di euro è chiaro che si può anche sopportare l’attesa di qualche mese. Che cosa è accaduto in questi mesi? Di tutto e di più. L’appalto per inviare i rifiuti all’estero indetto non senza polemiche dai Comuni dell’alto Jonio, fu annullato dalla Regione stessa, perchè l’unica offerta, giunta da un’associazione temporanea di imprese, presentava una difformità tecnica, ovvero una delle imprese, aderente all’Ati, non aveva la registrazione alla Camera di commercio. I dirigenti regionali furono prudenti. Poi hanno dovuto tutti tentare di sciogliere un’altra matassa, perchè una volta scartata l’ipotesi dell’estero e, consapevoli di un’emergenza imminente (basti pensare all’estate con il raddoppio della popolazione, tra villeggianti e calabresi che tornano a casa). 

Di certo per l’ondata di rifiuti che, da mesi, l’assessore all’Ambiente Pugliano annuncia, una volta annullato il bando per l’estero, l’ente regionale ha tentato di correre ai ripari con una nuova ordinanza speciale, stavolta firmata dalla facente funzioni, Antonella Stasi e ha messo in campo una sorta di piano b, che prevede ancora lo scarico del tal quale a Pianopoli, ovvero del rifiuto non trattato e carichi di spazzatura verso la Campania, a Napoli che, per 80 euro a tonnellata ratterebbe la spazzatura calabrese. Il bando rimesso in gioco dal Tar, fa sì che torni tutto in discussione. l bando rimesso in gioco dal Tar, fa sì che torni tutto in discussione. L’Ati ha rispettato, nel progetto, tutte le voci messe in evidenza, il compito dell’appaltatore, per esempio, era quello di aver cura di individuare uno o più stabili industriali ove, a proprie cure e spese, provvederà ad allestire un centro di imballaggio e stoccaggio temporaneo dei rifiuti, prima del loro carico e trasporto a destinazione.” Ed è richiesta inoltre, ”pena esclusione dalla gara, l’installazione di almeno due linee di imballaggio al fine di assicurare la continuità del servizio in caso di avaria di una di esse”. La linea transnazionale potrebbe ripulire Reggio che, ad oggi, è a ferro e fuoco, addirittura ci sono incendi di spazzatura che la fanno somigliare a Napoli. Di certo ogni giorno la Calabria produce 2250 tonnellate di rifiuti tal quale, ovvero non trattato, un’inezia se si pensa alle cifre di regioni come la Campania, ma tanto per un territorio come quello calabrese che non è attrezzato. Gli impianti riescono a lavorare 1050 tonnellate al giorno, c’è uno scarto di 1200 tonnellate, quella è la spazzatura che va a Pianopoli, grazie ad un’ordinanza che però non durerà per sempre.
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