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POLICORO – I primi incontri organizzati dal Comune con i cittadini, per informare sul nuovo servizio di raccolta differenziata, stanno facendo emergere tutto il malcontento e l’insoddisfazione collettiva.
Una voce per tutti, dopo l’affollatissimo e agitato incontro di sabato scorso, è quella di Cittadinanzattiva, secondo cui «la prima domanda da porsi è: Perché si passa da un regime di raccolta tradizionale a uno di raccolta differenziata e smaltimento razionale? Qualcuno ha detto che è una necessità dettata dall’inesorabile degrado ambientale e dall’inderogabile necessità di ripristinare il rispetto per l’ambiente che ci circonda. Bene, accogliamo di buon grado questo grande segno di civiltà. Qualcun altro ha detto che la raccolta differenziata e il conseguente smaltimento possono essere fonte di ricchezza, grazie al riciclaggio e ai processi di produzione di altri materiali. Ma questa risposta non ci ha convinti molto, perché poi è venuta spontanea la domanda: Fonte di ricchezza per chi? Per noi no di certo, considerato che negli ultimi mesi abbiamo visto raddoppiare e a volte triplicare i costi della raccolta».
Ma le considerazioni non finiscono qui, perchè si estendono alle questioni che attengono nello specifico alle modalità di raccolta. «Ci sono stati consegnati 5 contenitori, a seconda della tipologia dei rifiuti. Questi bidoni sono voluminosi (circa 35 cm di lunghezza, 35 cm di larghezza e 45 cm di altezza) che messi in bella mostra e in fila e moltiplicati per 5 occupano una lunghezza pari a circa 2 metri. Ebbene, chi ha avuto l’idea di piazzare in casa questi “bidoni”, forse abita in una casa dove è stato già pensato il “box rifiuti”. La maggior parte della gente abita in case “normali”, dove la disponibilità di spazi è spesso limitata. Inoltre, una volta riempiti, i contenitori diventeranno pesanti, quindi ci chiediamo e vi chiediamo: Come faranno le tantissime persone anziane o disabili o chi abita ai piani alti senza ascensore, a trasportare su e giù i contenitori? Un vero incubo per molti».
Altra questione spinosa riguarda l’orario di conferimento (dalle 22 alle 5). «Ma se la sera vogliamo andare a dormire alle 21 e alzarci alle 8? No, non si può, dobbiamo portare fuori i rifiuti. Un altro incubo. -proseguono da Cittadinanzattiva- Ultima, ma non per importanza, è la questione della rintracciabilità. Ci hanno avvisato che i contenitori sono dotati di microchip, che consentono di risalire a chi non fa una corretta raccolta e di multare il contravventore. Premesso che l’errore può capitare, chi ci dice che durante la notte, qualcuno, passando non inserisce nel bidone a noi intestato del materiale non appropriato? E allora, qual è la soluzione? Dobbiamo fare la guardia ai nostri bidoni. Non saremo più liberi di organizzare la nostra vita e pagheremo anche profumatamente per questo. Perché, cari amministratori, non avete incontrato i cittadini prima di assumere decisioni con la Tradeco? -concludono- Forse sarebbero giunti suggerimenti che avrebbero consentito soluzioni più facili e crediamo, anche più economiche, ad esempio con Isole ecologiche»

a.corrado@luedi.it

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