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PISTICCI – Il consiglio comunale di Pisticci ha votato all’unanimità lo stop ai reflui trattati in Valbasento presso Tecnoparco, facendo riferimento sia a quelli del petrolio che a quelli esterni in generale. Sui primi vige già l’intesa maturata in un tavolo potentino di un fermo a partire da oggi e per un mese, al fine di consentire appropriate analisi ambientali. Il voto del consiglio di Pisticci, pertanto, si connota di una precisa vocazione politica ed antepone alla fase tecnica una sorta di indicazione di principio, connessa al futuro sviluppo del territorio ed alla sicurezza ambientale, anche in relazione alla salute dei cittadini. La seduta consiliare ha avuto un nutrito seguito, per la presenza dei Coordinamenti di Associazioni e Cittadini in Presidio da oltre dieci giorni su quelle tematiche ambientali che l’assise ha poi deciso di trattare nella seduta di sabato scorso. Prima del dibattito è stato ammesso un intervento del Coordinamento sui tre temi della mobilitazione tuttora in atto a Pisticci, ovvero i reflui in Valbasento, lo Sblocca Italia e la verità sull’incidente all’oleodotto in zona Spezzacatene. Il recepimento di quel documento, votato all’unanimità, ha trovato poi conferma nella delibera sui reflui, avvicinando in maniera sostanziale le posizioni delle istituzioni a quelle del movimento. «Il Consiglio Comunale – è riportato nel dispositivo di delibera – chiede alla Regione Basilicata di sospendere il trattamento dei reflui in Valbasento – Tecnoparco. Impegna il sindaco e gli organi comunali a voler adottare ogni utile provvedimento, finalizzato alla interruzione del conferimento dei reflui, utilizzando, se del caso, anche provvedimenti monocratici di natura interdittiva, al fine di garantire la pubblica e privata salute e salvaguardia dell’intera Valle del Basento e attivare le necessarie procedure per obbligare sia le istituzioni regionali che statali a dare piena e completa attuazione alla bonifica dell’area Sin, così come identificato dal Ministero dell’Ambiente». Il terzo punto dà una indicazione di carattere perentorio: «Sarà vietato il trattamento dei reflui industriali esterni alla perimetrazione dell’area di Tecnoparco. Sarà consentito il trattamento dei reflui prodotti solo dalle aziende presenti nella zona industriale della Valbasento di Pisticci». Il Consiglio, in precedenza, aveva votato una delibera con la quale richiedere al presidente Pittella di impugnare il decreto presso la Corte Costituzionale in relazione agli articoli che disciplinano la materia energetica. Pisticci si aggiunge così agli otre 50 Comuni che avevano già espresso chiaramente questa indicazione. Dal voto si è astenuto il gruppo Pd. Discusso anche il punto sull’incidente all’oleodotto in zona Spezzacatene di Marconia. Ad ora tarda il sindaco Di Trani e l’assessore all’ambiente Grieco hanno fornito una informativa al consiglio, spiegando di essere in attesa di sviluppi ed informazioni ufficiali dagli organi di controllo.

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