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NESSUNA possibilità di utilizzare le volumetrie disponibili nelle discariche del materano in attesa degli adeguamenti in atto, nessuna apertura alle autorizzazioni integrate ambientali che sono state chieste a Pomarico e Matera per poter ampliare la capacità di poter ricevere rifiuti delle discariche in esaurimento.

L’unica strada verso la quale ci si potrà muovere è quella che porta i rifiuti fuori dal territorio regionale una volta che le discariche del Materano saranno esaurite. E’ l’esito della riunione che c’è stata lunedì scorso a Potenza tra la Regione Basilicata e la Provincia di Matera. A confermarlo ci pensa direttamente l’assessore provinciale all’ambiente Gianni Rondinone che già, in un’intervista al “Quotidiano” di due giorni fa, aveva sottolineato come sostanzialmente il settore fosse al collasso e fosse urgente correre ai ripari. Ma di soluzioni di emergenza neanche l’ombra, al momento l’unica ipotesi che rimane in piedi e per la quale si starebbero attivando le parti per le diverse competenze è quella di portare i rifiuti in Puglia. Un’ipotesi che i sindaci del Materano avevano già avanzato in una riunione del giugno scorso e che dovranno al più presto confermare in un nuovo incontro delle prossime ore.

«Provvederò nuovamente a convocare al più presto i sindaci, indicheremo le urgenze che ci sono e che restano tali e la soluzione che in questo momento è perseguibile cioè di andare in Puglia ed a questo punto credono che si stiano avviando le procedure per realizzare quella che sta diventando una necessità. Del resto» ci spiega l’assessore Rondinone, «non avendo nella provincia di Potenza la possibilità, come è stato comunicato in sede di osservatorio, di poter ospitare altri rifiuti non ci sono altre alternative all’esportare i rifiuti fuori regione».

Di certo si tratta di un default del sistema lucana che giunge ad un punto limite e soprattutto con una sostanziale impossibilità di trovare delle soluzioni che evitino di esportare al di fuori dei confini lucani questi rifiuti.

Nè a questo punto risulterebbe meno grave trovare soluzioni di emergenza dell’ultimo secondo che mostrerebbero ancora una volta le difficoltà di affrontare questo tipo di questioni. La possibilità di gestire le situazioni e i numeri che Matera e il materano producono e la linea attuata nei mesi passati dalla Regione di concerto con le realtà locali (l’autorizzazione all’Aia è infatti una delle ultime delibere regionali De Filippo) confermano che vi era la possibilità di affrontare diversamente la questione. Qualcosa è però cambiato nel tempo, nelle scelte e nella programmazione. Con le conseguenze che porteranno a breve i rifiuti materani nella vicina Puglia.

p.quarto@luedi.it

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