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REGGIO CALABRIA – Rifiuti tossici sotto l’asfalto delle autostrade del Nord. E’ quanto stanno appurandoalmeno due inchieste che riguardano le grandi opere che in Veneto e in Lombardia sarebbero in dirittura di arrivo ma che potrebbero avere visto l’interessamento della criminalità organizzata calabrese per la gestione di appalti, concessioni ma soprattutto lo smaltimento dei rifiuti. 

La Direzione distrettuale antimafia di Venezia insieme ai carabinieri e alle Fiamme gialle sta cercando di verificare in particolare la presenza di scarti di fonderie e acciaierie sotto il manto stradale della Brescia-Padova. Ma gli approfondimenti della magistratura toccano anche i cantieri della Bre.Be,Mi, l’autostrada che collegherà Brescia e Milano senza passare per Bergamo. Alcuni dossier presentati in procura otto mesi fa e su cui si stanno facendoapprofondimenti  parlerebbero di centinaia di tonnellate di scorie sepolte un metro sotto la superficie autostradale. Foto e filmati mostrerebberogli automezzi mentre di notte riverserebbero materiale alla base del fondo stradale.

 

L’inchiesta, partita poco meno di un anno fa avrebbe però avuto risvolti inaspettati che gli inquirenti stanno attentamente valutando anche in considerazione con il possibile coinvolgimento di soggetti vicini alla ‘ndrangheta.Ad essere coinvolte negli approfondimenti dell’antimafia veneta due grandi aziende, una vicinissima alla “Lega Nord” e l’altra già al centro di una vicenda di tangenti che ha fatto finire agli arresti il vice presidente della Regione Lombardia Franco Cristiani Nicoli. 

 

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