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REGGIO CALABRIA – E siamo a 44. A tanto è cresciuto l’elenco degli indagati della rimborsopoli del Consiglio regionale della Calabria. Ai 13 capigruppo di due diverse legislature, di cui si raccontato nei mesi scorsi e che sono tutti stati già interrogati dai magistrati reggini, ora si sono aggiunti altri 31 nomi di persone che hanno già ricevuto, o che stanno per ricevere un’avviso di deroga delle indagini. Gli inquirenti infatti (l’inchiesta è firmata dal procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e dal pm Matteo Centini) hanno chiesto altri mesi di tempo per chiudere l’indagine. O meglio un altro periodo, necessario a rimettere in ordine le carte acquisite per i relativi riscontri dagli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza agli ordini del Colonnello Alessandro Barbera. 

La storia è quella nota dei soldi spesi da un folto gruppo di consiglieri e rimborsati dai gruppi di Palazzo Campanella in maniera illegittima. Rimborsi di viaggi e soggiorni vari in diverse città. Tra le carte spese per vini, fatture per regali e per importi diversi. Sotto la lente ci sono anche fatture che riguardano momenti conviviali e mille altri scontrini. Infine tra le voci che non trovano apparentemente spiegazione ci sono una serie di fatture e scontrini fiscali (tutti rimborsati) relativa a una sorta di “fai da te”. Voci che vanno dal “materiale elettrico” e pezzi di “arredo bagni”. Articoli che non sarebbero esattamente inquadrabili tra gli strumenti tipici di chi fa politica o rappresenta le istituzioni. Lo stesso dicasi per le fatture dei detersivi, per le bollette o il rimborso delle multe elevate dalla Stradale per alcune centinaia di euro a testa. Roba strana insomma. Che in alcuni casi risulta rimborsata anche due volte una dal Consiglio regionale per le missioni, e un’altra dal gruppo. 
Davanti agli inquirenti, accompagnati dai rispettivi legali, sono giàpassati Emilio De Masi (Idv), Sandro Principe (Partito Democratico), Vincenzo Antonio Ciconte (ex capogruppo Autonomia e Diritti), Agazio Loiero (ex Governatore della Calabria, ma attualmente capogruppo di Autonomia e Diritti), Giuseppe Bova (ex presidente del Consiglio Regionale), Nino De Gaetano (Partito Democratico, ma indagato per il periodo in cui era nei ranghi di Rifondazione Comunista) Giulio Serra (Insieme per la Calabria), Giampaolo Chiappetta (ex Pdl). E ancora: Luigi Fedele (in passato capogruppo del Pdl), Alfonso Dattolo (Udc), Pino Gentile (Pdl, già Forza Italia) e il sottosegretario Alberto Sarra (in passato capogruppo di Alleanza Nazionale). Tra gli indagati anche un parlamentare della Repubblica, il neo senatore Giovanni Bilardi (fino a pochi mesi fa capogruppo della Lista Scopelliti Presidente). Ora si sono aggiunti altre 31 persone, la maggioranza sono consiglieri, ma tra i nomi vi sarebbero anche alcuni collaboratori dei gruppi.
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