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SAN PIETRO MAGISANO (CZ) – Beatrice Tallarico, giovane operatrice socio-sanitaria dai grandi e dolci occhi castani non c’è più, il suo bel viso dai tratti mediterranei da ore campeggia su molti profili facebook, un modo adottato da amici e parenti per ricordarla e forse per esorcizzare lo spettro di una morte repentina, drammaticamente incomprensibile; una morte sopraggiunta dopo appena dodici ore di febbre alta, nel 2016 pare ancora possibile, se, come sembra emergere da una prima ricostruzione, si viene probabilmente colpiti da una virulenta meningite e non si interviene con tempestività.

Una Epifania infausta per la popolazione presilana e sanpietrese nello specifico, stretta in queste ore intorno alla famiglia della giovane sfortunata, quasi a volerla proteggere da un dolore troppo difficile da metabolizzare ed accettare. Dopo una serata trascorsa in allegria con gli amici di sempre, il risveglio con febbre altissima, comincia cosi la cronaca dell’ultimo giorno di vita di questa ragazza solare che tanto era di conforto alla mamma ed al papà.

Stava male Beatrice, improvvisamente molto male, ha trascorso tutta la giornata a letto con febbre che ha raggiunto picchi di 40 gradi, fotofobia accompagnata da conati di vomito e disturbi intestinali, verso le 17 un primo intervento dei sanitari del 118 i quali, a detta di chi era presente, pare le abbiano diagnosticato una gastroenterite, prescrivendole paracetamolo ed un farmaco per contenere il disturbo gastrico.

Dopo poche ore però la situazione è degenerata, strane macchie violacee sono comparse sul corpo della giovane, la pressione arteriosa è precipitata provocandole più di un mancamento; a fare da tragico corollario al quadro clinico devastante, sembra, sempre dalle dichiarazioni di chi è stato testimone della sua sofferenza, un incomprensibile rimpallo di competenze tra medico di guardia e 118, intervenuti entrambi quando ormai la situazione era probabilmente compromessa in maniera irreversibile.

La corsa in ospedale, l’intervento, rivelatosi poi inutile purtroppo, dei sanitari del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero Pugliese-Ciaccio e, dopo circa un’ora trascorsa tra visite e prelievi di sangue, la morte di questa giovane donna a detta di molti splendida, una ragazza che metteva la famiglia al centro di ogni suo pensiero, che, con grande abnegazione e lodevole amore filiale si occupava quotidianamente della mamma, affetta da una importante patologia, accompagnandola ovunque e non lasciandola mai sola.

Ancora nessuna certezza sulle cause di questo assurdo decesso, i sintomi parrebbero quelli di un attacco di meningite fulminante ma per esserne certi si attende l’esito dell’esame autoptico che verrà effettuato già oggi sul corpo della povera Beatrice. Unico dato incontrovertibile è che i sanitari del Pugliese hanno impartito precise direttive a quanti, negli ultimi dieci giorni, hanno avuto contatti diretti con la giovane; tutti dovranno recarsi presso lo studio medico di Annarita Ritacco, medico di base del territorio, per farsi prescrivere un antibiotico al fine di effettuare una efficace profilassi preventiva per le forme di meningite.

L’ipotesi di un attacco della terribile patologia era stata ventilata già nella primissima mattinata di ieri da Alessandra Albanese, farmacista del borgo presilano, la quale, con grande professionalità e scrupolo, aveva esortato i compaesani che sapeva essere stati in contatto con Beatrice, a contattare il nosocomio catanzarese affinché venissero resi edotti della situazione.

«Vorrei davvero sbagliarmi – ha dichiarato la donna – i sintomi che mi hanno descritto sono abbastanza eloquenti ed a rafforzare questa mia convinzione l’arrivo nella mia farmacia di ben quattro sanpietresi ai quali in ospedale è stato vivamente consigliato di effettuare una cura antibiotica preventiva per la meningite».

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