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CETRARO (CS) – Sì è risolta fortunatamente senza conseguenze la disavventura di una bagnante di 40 anni che nel pomeriggio ha rischiato di annegare a 20 metri dalla costa davanti alla spiaggia libera al confine tra il Comune di Acquappesa e il Comune di Cetraro. Nonostante le condizioni tutt’altro che invitanti del tempo e del mare, F.M. residente a Cetraro, decideva comunque di entrare in acqua per una nuotata che per poco non si è risolta in una tragedia. Infatti, gli sforzi della donna per rientrare sulla spiaggia venivano vanificati dalla forte corrente che la manteneva al largo, esaurendone progressivamente le energie. Per fortuna qualcuno se n’è accorto e tramite il Numero Blu 1530 ha avvertito la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro. Immediatamente è stata attivata la macchina dei soccorsi da parte della Guardia Costiera cetrarese con l’uscita di una motovedetta e l’invio di una pattuglia radiomobile sulla spiaggia. L’unità della Guardia Costiera giungeva sul posto in pochi minuti e, non senza difficoltà dovute alla presenza di barriere soffolte e al forte moto ondoso, riusciva ad issare a bordo la bagnante ormai allo stremo delle forze e ancora galleggiante solo grazie ad un salvagente che le era stato lanciato dalla spiaggia. La donna è stata poi sbarcata sulla banchina del Circomare cetrarese dove ha trovato ad attenderla un’ambulanza del 118 con personale paramedico che ne ha verificato le discrete condizioni di salute. «Si è trattato di un intervento di soccorso tutt’altro che banale – dichiara il tenente di vascello Gabriele Peschiulli, comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro – il cui esito positivo deve essere ascritto in larga parte alla perizia nautica e al sangue freddo dell’equipaggio della motovedetta, nell’occasione formato dal maresciallo Domenico Galasso, dal sergente Giovanni Forestiero e dal sottocapo Walter Piemonte. Ma la loro abilità forse non sarebbe bastata ad evitare una tragedia se la donna salvata non fosse riuscita ad indossare il salvagente lanciatole dalla spiaggia. Per fortuna tutto è andato per il meglio ma l’occasione è comunque utile per richiamare coloro che frequentano le nostre spiagge ad un approccio maturo e responsabile nei confronti del mare, valutando con attenzione la situazione della corrente e del moto ondoso prima di entrare in acqua e avendo chiara consapevolezza dei limiti delle proprie capacità natatorie e più in generale fisiche».

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