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CATANZARO – Rispetto a quanto deciso dal tribunale de L’Aquila sulle responsabilità riguardo il sisma del 6 aprile 2009, il sottosegretario regionale alla presidenza con delega alla protezione civile, Franco Torchia, ha evidenziato come si tratti di «una situazione – quella del rischio sismico – che in Calabria viviamo tutti i giorni. Ed anche qui, di fronte allo sciame sismico insistente nell’area del Pollino e qualche scossa di media intensità avvertita dalla popolazione, c’è sempre qualche fantomatico scienziato che annuncia catastrofi imminenti. Sarebbe facile anche per noi fare affermazioni di principio con le quali annunciamo in Calabria forti terremoti. Tanto poi se non si indovina si fa presto a dire scusate mi sono sbagliato. Nessuno si ricorderà di una previsione che non si avvera. Tutti sicuramente si ricorderanno di una previsione azzeccata. L’Istituto Nazionale di Geofisica unitamente al Dipartimento Nazionale della Protezione civile – ha dichiarato il sottosegretario regionale – sta monitorando costantemente la situazione nella nostra Regione e la questione non è per nulla sottovalutata. Mi chiedo soltanto a cosa possa servire convocare la Commissione Grandi Rischi, così come ha fatto lo scorso 4 ottobre il prefetto Franco Gabrielli, se poi arriva un signor Giuliani qualsiasi ad annunciare che sta per arrivare un terremoto devastante. La mia raccomandazione – ha evidenziato Torchia – va a tutti i cittadini per cercare di comprendere ed imparare a difendersi dai terremoti, ma è rivolta principalmente ai sindaci che hanno l’obbligo di informare e formare la popolazione. Quando ognuno di noi sarà in grado di fare completamente la propria parte e svolgere il proprio ruolo, allora sicuramente saremo in grado di mitigare i danni e di salvare molte vite umane».

«In momenti come questo – ha invece affermato in riferimento alla sentenza – non servono più le solite parole di circostanza con le quali si esprime fiducia nella magistratura e la si invita a fare presto per accertare le responsabilità. Di fronte ad un evento sismico non prevedibile le uniche responsabilità da accertare devono essere indirizzate nei confronti di qualche ricercatore esaltato che ha voluto conquistare le prime pagine dei giornali facendo leva sulla paura della gente nei confronti del terremoto». Torchia, in riferimento alla sentenza del Tribunale dell’Aquila che condanna i membri della Commissione Grandi Rischi, si è detto «attonito per tale accanimento» ed ha parlato di «una grave decisione di cui l’Italia si dovrebbe vergognare. In qualsiasi altro Paese civile – ha sottolineato – scienziati di grande valore che hanno sacrificato la propria vita per operare al servizio dei cittadini verrebbero esaltati e premiati». 

 

 

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