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I fatti risalgono a qualche giorno fa ma ieri il cerchio si è chiuso intorno a due rumeni che avevano aggredito un loro connazionale. 
Sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Policoro, nel corso di un servizio di controllo del territorio, a fermare due fratelli: S.A. 39 anni, bracciante agricolo, incensurato, e A.D.A. 31 anni, bracciante agricolo, incensurato, accusati di violazione di domicilio aggravata e lesioni personali aggravate in concorso.

La notte dell’8 giugno scorso, infatti, la centrale Operativa della Compagnia di Policoro aveva ricevuto una chiamata di soccorso per un’aggressione avvenuta ai danni di un cittadino rumeno intorno alle 2 di notte nella sua abitazione.

  
Immediatamente sul posto erano intervenute due pattuglie in servizio di controllo del territorio insieme personale in abiti civili per avviare le prime indagini, sul posto si erano anche recati i sanitari del 118 che avevano prestato le prime cure all’accoltellato ferito, un giovane rumeno, bracciante agricolo, che era stato ricoverato all’Ospedale civile di Policoro e giudicato guaribile in 15 giorni di prognosi, avendo riportato ferite alla coscia destra. 
Avviate le attività di indagine, dopo aver effettuato un sopralluogo nell’abitazione della vittima che era stata interrogata il mattino dopo, a causa delle sue condizioni di salute, erano stati sentiti anche alcuni testimoni dei fatti. Le loro testimonianze, decisive, avevano consentito agli investigatori di rintracciare S.A. e A.D.A. che dopo i fatti si erano allontanati dal luogo. Tutti gli elementi in possesso degli investigatori aveva consentito di ricostruire la vicenda con estrema precisione: i due fratelli, u insieme ad altri connazionali, erano andati nell’abitazione della vittima armati di un coltello da cucina con lama di circa 15 cm. e di alcuni bastoni e dopo averlo invitato ad aprire la porta di casa, senza riuscirci, la avevano abbattuta entrando, contrariamente alla volontà dei proprietari. A quel punto mentre uno degli aggressori colpiva l’uomo, l’altro lo tratteneva e lo strattonava.

Il movente, a quanto pare, sarebbe collegato ad un commento denigratorio effettuato dalla vittima nei confronti della famiglia degli aggressori. 
La frase, sembra fosse stata riportata ai due uomini, da una donna rumena già fidanzata della vittima e attualmente legata sentimentalmente ad uno dei fratelli indagati. 
Pertanto la mattina dopo, i due fratelli sono stati arrestati e trasferiti nelle rispettive abitazioni agli arresti domiciliari su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso Tribunale di Matera, Annunziata Cazzetta.

Mercoledì, il giudice Rosa Bia del tribunale di Matera, dopo aver convalidato l’arresto, ritenendo sussistente il che i due aggressori possano commettere reati della stessa specie e considerando la loro aggressività ha applicato gli arresti domiciliari. 
Le indagini, intanto, sono ancora in corso per individuare eventualmente il coinvolgimento di complici dei due uomini.
L’operazione conferma , ancora una volta, l’impegno dell’Arma nel controllo del territorio.

 

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