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ACCETTURA – «Nel 1976, dopo 16 anni vissuti in Svizzera tornai in Italia con la mia famiglia. A Zurigo, grazie al mio lavoro, avevo conosciuto tanti amici, ma uno in particolare, Franco, non riuscii mai a dimenticarlo ed oggi, dopo 45 anni di continue ricerche l’ho finalmente ritrovato».
Nicola Marino è un arzillo settantenne di Accettura. Lui, come tanti, da ragazzo partì dal suo luogo di origine verso un mondo sconosciuto, nella speranza di trovar maggior fortuna, con in mano una sola valigia di cartone, povera di indumenti ma ricca di ricordi.
Negli anni ’60 Nicola non è altro che un giovane ragazzo di campagna; arriva a Zurigo e inizia la sua nuova vita facendo il giardiniere: «Ho dovuto affrontare tanti sacrifici da ragazzo, i primi tempi fuori dall’Italia sono stati molto duri, il piccone era diventato pian piano un buon amico, fare il giardiniere non era difficile, ma accettai di prendere la patente per guidare un furgoncino di bibite e guadagnare qualcosa in più».
Dopo qualche tempo Nicola è un autista, grazie al nuovo impiego incontra Franco, un uomo che di lì a poco conquista tutta la sua fiducia, e oltre ad essere un suo collega diventa presto un buon amico. Entrambi si sposano con le attuali mogli, il rapporto si intensifica sempre di più; l’uno e la spalla dell’altro, fino a quando per Nicola non arriva il momento di partire, l’Emilia Romagna lo attende e così quella vecchia valigia di cartone, dopo essere stata riposta nell’angolo più remoto della sua vita, torna prepotente tra le sue mani, questa volta è più pesante, quasi difficile da sollevare perché i ricordi avrebbero portato un peso diverso da sopportare.
Dal suo arrivo in Italia, nel 1976, fino ai primi giorni del 2015 quel ragazzo di campagna nato ad Accettura inizia una lunga e faticosa ricerca del suo vecchio amico, le uniche notizie di Franco giungono tramite un passaparola. Dopo qualche anno scopre che vive a Cecina in Toscana ma sono notizie infondate; infatti, dell’amico non c’è nessuna traccia. Quando tutto sembrava ormai perduto, Nicola nel dicembre del 2014 sul social network Facebook esprime il suo più grande desiderio per Natale: «Non voglio regali, vorrei soltanto poter risentire tutta la gente che conosco».
Queste poche parole digitate sulla tastiera di un computer sembrano quasi una sorta di preghiera, una voglia insopportabile di poter riavere ciò che la vita gli aveva portato via in un giorno come tanti ma diverso da quelli felici.
Poco tempo dopo, prova un ultimo disperato tentativo, ricorda il nome di una delle figlie di Franco e digitando su Facebook il suo nome trova la ragazza che stava cercando, e così le parole “si è mio padre” suonano nella mente come un dolce ritornello.
Dopo 45 anni vissuti ognuno in modo diverso, i due amici si ritrovano e si incontrano ad Accettura: Franco era lì a due passi a Villa d’Agri, in provincia di Potenza, dove vive da qualche anno con la famiglia, a dividerli solo una montagna, ad unirli una rarissima amicizia che è durata nonostante il passare del tempo.

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