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PALMI (RC) – Sono stati rinviati tutti a giudizio i 35 indagati coinvolti nell’operazione denominata «Migrantes». L’inchiesta, coordinata dalla procura di Palmi, aveva preso le mosse dalla rivolta di Rosarno, quando i lavoratori stagionali stipati nei due ghetti dell’ex Opera sila e Rognetta, si ribellarono contro lo sfruttamento e le continue minacce ai cui erano sottoposti. Proprio dalla rivolta del gennaio 2010, la procura di Palmi aveva iniziato una difficile inchiesta per cercare di porre un freno allo sfruttamento della manodopera in nero dei migranti e del caporalato che stava dietro al sistema stesso. La scoperta più sconcertante degli inquirenti è stata che, appena poche settimane dopo i fatti, nulla era cambiato nella Piana di Gioia Tauro, con i migranti che occupavano le stesse piazze per trovare un lavoro a pochi euro al giorno ed i caporali che rastrellavano le vie di Rosarno per trovare manodopera a basso costo. Il gup del Tribunale di Palmi, dopo una lunga fase di indagine da parte della procura, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio proveniente dall’ufficio del procuratore Giuseppe Creazzo. Due rosarnesi sono usciti dal processo dopo avere patteggiato la pena.

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