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ROCCA IMPERIALE – La visita non può che iniziare dal luogo artisticamente, storicamente e paesaggisticamente più rilevante del borgo, il Castello. Giungendovi dal lato ovest, dopo aver lambito, come in una spirale, il centro storico, il maniero appare in tutta la sua imponenza difensiva con le poderose mura merlate. Posto sulla sommità della collina, in posizione dominante sulla costa e lungo la traiettoria dell’antica strada romana ionica, fu edificato da Federico II di Svevia nella prima metà del XIII secolo. Sottoposto nel tempo a diversi rimaneggiamenti e ampliamenti da parte dei vari feudatari, sopratutto nel ‘400 da Federico d’Aragona e nel ‘700 dai duchi Crivelli, conserva poco della prima impostazione federiciana: l’impianto quadrangolare, il grandioso portale d’ingresso e la torre cilindrica posteriore. Oggi il castello, restaurato in molte sue parti, si presenta con un mastio poligonale a scarpa con otto torri angolari, di cui cinque a base circolare, con un muro di cinta e con un fossato lungo tutti i lati eccetto quello sud, fortificato naturalmente da un profondo burrone. Del suo originario collegamento alla cinta muraria del borgo, rimane visibile solo una delle primitive cinque porte di accesso al borgo, la Porta di mezzo ed il vicino torrione. 

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Dopo aver goduto del meraviglioso panorama visibile dal belvedere del Castello ci si immerge nell’antico borgo, costruito ai suoi piedi seguendo le curve di livello e dalla caratteristica maglia urbana a gradinata, scendendo per le strette e ripide viuzze, costruite a gironi concentrici. A pochi passi una dall’altra le chiesette di San Giovanni e del Carmine; la prima, la più antica del borgo dopo la chiesa madre, risale al ‘400 e nella sua semplicità costruttiva è quasi incassata nelle case che l’attorniano. Anche la chiesa del Carmine, di epoca più tarda, con unica navata e tetto a capanna, si amalgama col tessuto urbano. Scendendo ancora a giro, si giunge alla Chiesa madre, dedicata a Santa Maria in Cielo Assunta. Edificata in stile romanico nel periodo federiciano, fu distrutta dai Turchi durante l’assedio del 1644 e successivamente ricostruita. L’unica struttura originaria è il piccolo campanile, a pianta quadrata, ornato da belle bifore in stile normanno. La semplice facciata sormontata da un rosone si apre un ampio sagrato con una splendida vista sulla costa Jonica. L’interno, in stile barocco a tre navate, presenta sull’Altare maggiore una pala in legno del ‘600 contornata da una splendida e fastosa cornice, sempre in legno. Di notevole interesse un frammento in marmo, forse parte di un prospetto di Ciborio del 400, decorato con figura di Cristo e la testa di un Angelo. 

Proseguendo la discesa tra le tortuose stradine si giunge, nella parte bassa del borgo, al complesso conventuale dei Frati Osservanti, oggi perfettamente restaurato, costituito dalla chiesa di S. Antonio e dal convento. La chiesa, edificata nel XVI secolo, presenta all’esterno un portale rettangolare in pietra ed una cupola a base ottagonale coperta da tegole disposte a cerchi concentrici. All’interno, composto da un’unica navata, una scultura di legno a tutto tondo della Madonna delle Grazie col Bambino di scuola napoletana del 500. Il Convento, la cui data di autorizzazione per la costruzione risale al 27 giugno del 1562, ha una architettura a pianta quadrata tipicamente francescana, caratterizzata, come la chiesa, dalla semplicità compositiva ed è sviluppato su due piani, con chiostro e cisterna, giardino e numerose celle. Nel convento, di proprietà comunale, sono oggi ospitate, al piano terra la biblioteca, numerose sale per mostre e convegni nonché una bottega di liuteria. Il piano superiore ospita il Museo delle cere, con numerose statue a grandezza naturale di protagonisti dell’età contemporanea, nonché quelli del mare e mineralogico. 

Fuori dal borgo sorge il Santuario S. Maria della Nova o delle Cesine, sottoposto nei secoli a varie trasformazioni, che secondo la tradizione venne edificato nel ‘400 per opera di un principe pellegrino. La statua della Madonna, che non è quella originale, è particolarmente venerata dai rocchesi per le numerose grazie e miracoli. Tappa finale alla Marina, con una ristoratrice passeggiata sull’ombreggiato e fiorito bel lungomare e con una panoramica sulla cinquecentesca Torre di guardia. Dalla strada, una sbirciata attraverso gli ampi finestroni ci consente di ammirare l’imponenza costruttiva dell’Ammasso, un grande magazzino, oggi in completo abbandono, di oltre 2000 mq di superficie; fu fatto costruire nel 1731 dal conte Crivelli per il deposito ed il successivo commercio delle granaglie. 

Per info e visite guidate Vincenzo Di Matteo 328.6879172, proloco 333.8440549, Comune di Rocca Imperiale 0981.956391, www.restatearoccaimperiale. it, www.comune. roccaimperiale.cs.it- Servizio navetta con corse frequenti dalla Marina al Centro storico.

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