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CASTROVILLARI (CS) – Quattro aerei (due canadair e due fire boss), oltre a numerose squadre a terra, sono impegnati con continui lanci di acqua e liquido ritardante a contrastare l’incendio di vaste proporzioni che sta interessando l’area del Parco nazionale del Pollino nei territori di Castrovillari e Morano Calabro.    In poco meno di 24 ore – il rogo si è sviluppato ieri alle 14 circa su cinque località e questo spiegherebbe la dolosità dell’atto – ha distrutto ettari di macchia mediterranea e di pino nero.   

Oltre ai mezzi aerei – si attende l’arrivo di altri tre canadair – stanno operando a terra gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Campotenese, Mormanno e Morano Calabro e i dipendenti del Consorzio di bonifica di Mormanno.    L’azione di contrasto delle fiamme è resa assai difficoltosa dal vento e dalla struttura impervia della zona. 

 

Sono disposte in cinque diversi punti le zone colpite dagli incendi che stanno mettendo a dura prova il parco nazionale del Pollino, nei comuni di Morano Calabro, Castrovillari e Frascineto: Valla Piana, Conca del Re (divisa in due punti distanti tra loro), Timpone Dolcetti, Corsale. Sono già 600 gli ettari andati in fumo, con le fiamme ormai in prossimità di Serra Dolcedorme, dove si trovano i pini loricati, alberi monumentali, simboli del parco. 

 

 

Il presidente del parco, Domenico Pappaterra, che sta effettuando sopralluoghi, lancia un appello al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli: «serve la massima attenzione per evitare il ripetersi di un fenomeno la cui recrudescenza potrebbe riguardare anche altri parchi, come avvenne nel 2007, a cui seguirono episodi di incendi drammatici nel parco del Cilento, del Gargano e in Sicilia».   Nelle aree interessate dalle fiamme il parco ha chiamato a raccolta le associazioni di volontariato e ha messo in campo anche 10 moduli anti-incendi per pick up.

 

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