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REGGIO CALABRIA – E’ un vero e proprio giallo il sequestro lampo ai danni di uno studente calabrese della Locride, avvenuto nel centro di Roma verso la fine di novembre dello scorso anno. La notizia è stata resa nota soltanto ora, dopo che l’altro ieri i Carabinieri hanno arrestato uno dei presunti autori del fatto. A Maropati, centro della Piana, è stato preso un calabrese 40enne, Salvatore Ammazzagatti, originario di Cinquefrondi, accusato di avere fatto parte del commando che ha compiuto l’aggressione nei confronti dello studente 23enne, figlio di Salvatore Coluccio di Roccella Jonica, ritenuto esponente di vertice di una delle cosche della ‘ndragheta, Coluccio-Aquino, maggiormente inserite nel circuito del narcotraffico internazionale. Come si vede nel video di una telecamera di sorveglianza il giovane, dopo essere stato aggredito è stato costretto con la forza a salire su una delle auto degli aggressori, scomparendo per qualche ora. 

GUARDA IL VIDEO: IL RAPIMENTO RIPRESO DALLE TELECAMERE 

Nelle immagini si nota l’arrivo di due auto, una delle quali condotta dall’uomo arrestato, che attendono nel quartiere Africano della Capitale, una zona tra la via Nomentana e la via Salaria, l’arrivo di Coluccio. Dopo un po’ il ragazzo viene attorniato da diverse persone e costretto con la forza a entrare in una delle due auto.

Era il pomeriggio del 27 novembre del 2013 quando avvenne il fatto, in pieno giorno e sotto gli occhi numerosi passanti che, come si vede dalle immagini, si sono ben resi conto che stava succedendo qualcosa di strano. Coluccio, secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma, era appena uscito dalla sua abitazione, situata in una via adiacente al luogo dov’è avvenuto il fatto. Almeno cinque persone lo hanno aggredito. Qualche minuto di colluttazione e poi il giovane studente di Roccella Jonica è stato spinto in una autovettura pronta a ripartire a grande velocità, con il giovane sequestrato a bordo. 

I Carabinieri hanno tenuto d’occhio l’immobile in cui era situato l’appartamento di Coluccio e hanno sottoposto ad un lungo interrogatorio il giovane quando dopo alcune ora ha fatto rientro, dopo essere stato rilasciato dalla banda di sequestratori. Alle domande degli investigatori Coluccio ha dato in maniera palese risposte ritenute molto parziali e dei suoi aggressori, eppure avrebbero agito a viso scoperto e solo qualcuno era camuffato con casco integrale. Non è da escludere che il fatto possa essere stato originato da una futile discussione scoppiata qualche sera prima in una discoteca e che la ‘ndrangheta non c’entri proprio.

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