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REGGIO CALABRIA – All’apparenza era un’insospettabile signora di mezza età, ma quando il suo nome è finito nell’indagine condotta dagli investigatori della Polizia di Stato di Roma, già dai primi accertamenti effettuati gli agenti hanno capito di aver intrapreso la strada giusta. Lei è una donna di 60 anni, S.M., originaria della provincia di Reggio Calabria. 

Dopo le verifiche della polizia la donna è risultata essere stata già coinvolta in una indagine per droga e arrestata per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Ieri mattina, dopo giorni di appostamenti e pedinamenti che hanno consentito agli investigatori di trovare la sua abitazione al Casilino, gli agenti hanno deciso di intervenire e, atteso che la donna uscisse di casa, l’hanno bloccata. 

Appena capito che era in corso un controllo di polizia la donna ha iniziato ad urlare, cercando in tal modo di attirare l’attenzione e far fuggire eventuali complici. Allo stesso tempo la donna ha detto ai poliziotti che non li avrebbe mai fatti entrare nella sua casa. Ma gli agenti del commissariato Casilino, diretto da Luigi Mangino, sono comunque entrati nell’appartamento della donna e lo hanno perquisito. Con l’aiuto delle unità cinofile, gli investigatori hanno scoperto, nascosta nell’armadio della camera da letto del figlio, una borsa contenente 150 grammi di hashish. 

Continuando nelle ricerche, altri 11 kg di droga dello stesso tipo sono stati rinvenuti all’interno di un’intercapedine ricavata nel sottotetto dello stabile. In questo caso, oltre allo stupefacente, è stato sequestrato anche un borsello contenente due pistole, una Bernardelli ed una Smith &amp; Wesson, con matricola abrasa. Al termine degli accertamenti la signora è stata arrestata per rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione di armi clandestine.

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