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Sparato mentre era tranquillamente affacciato dal balcone di casa. L’agguato è stato compiuto ieri sera intorno alle 19, in Via Rupe San Giovanni nella zona bassa del centro storico. Nel mirino il ventitreenne Gerardo Calabrò, già noto alle forze dell’ordine che al momento degli spari si trovava affacciato al balcone della propria abitazione. A sparare sembra sia stata una sola persona, armata di pistola che gli ha scaricato contro nove colpi calibro 9×21, del calibro solitamente usato dalla criminalità organizzata per uccidere. Un proiettile lo ha colpito sotto l’ascella destra, un foro di entrata e uscita che non ha toccato organi vitali. Dei nove colpi sparati, solo cinque sono risultati esplosi, mentre gli altri sono stati rinvenuti inesplosi a terra, probabilmente perché la pistola si è inceppata. E proprio questo avrebbe salvato la vita al ventitreenne. Il giovane soccorso è stato portato dal 118 nel presidio ospedaliero “N. Giannettasio”; la ferita rimediata è stata giudicata guaribile in 40 giorni.
Immediate le indagini avviate dai carabinieri in tutta la zona che hanno avviato posti di blocco e perquisizioni e al momento sul tentato omicidio non si sesclude alcuna ipotesi. Gerardo Calabrò è fratello a Salvatore volto già noto alle forze dell’ordine, condannato, con sentenza definitiva di Cassazione, a 7 anni e 6 mesi di reclusione nel processo “Ombre III” contro lo spaccio di sostanze stupefacenti.

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