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MOLITERNO – Le «richieste del Comune di Moliterno sono sintetizzate nella delibera che già il 23 settembre 2011 è stata approvata dal consiglio comunale di Moliterno e dagli altri comuni dell’Alta Val d’Agri in “Proposta Integrativa dei Sindaci della Val d’Agri sul Memorandum d’Intesa Stato-Regione connesso alla ricerca e coltivazione delle fonti fossili in Basilicata».

Così il primo cittadino, Giuseppe Tancredi spiega le ragione del perché cinque sindaci (Tramutola, Paterno, Sarconi, Spinoso e naturalmente Moliterno) sono di nuovo sul “piede di guerra” sul sistema royalties dirette che così come è stato strutturato ha creato differenze enormi tra gli enti e di conseguenza condizioni di vita diverse tra le comunità che vivono nel comprensorio dell’attività estrattiva e nello stesso spazio geografico a ridosso del Centro Olio Val d’Agri (Cova). «In particolare – solleva Tancredi – già allora chiedevamo un congruo aumento delle royalties quale ristoro ambientale da concertarsi per “zone o aree di prossimità o distanza” rispetto al Centro Oli di Viggiano e per densità abitativa (numero di abitanti) per paese».

“Tali Comuni, chiedevano – continua il Sindaco – e chiedono risorse adeguate per affrontare le spese per i servizi locali alla persona e per le spese correnti impegnando una percentuale di fondi rinvenienti dalle estrazioni petrolifere della Val d’Agri a titolo di compensazioni ambientali». «Voglio ricordare che la centralina installata nel Comune di Moliterno in qualche caso, ha segnalato livelli di H2S pari a 4,5 ug/m3, addirittura superiori a quelle contestualmente misurate nello stesso Cova».

L’appello poi al governatore della regione, Marcello Pittella di «rinnovare – evidenzia l’amministratore – la fiducia che i cittadini di Moliterno e della valle hanno riposto in lui due anni fa, certi che – commenta – affronterà la questione in tempi brevi e dia le giuste risposte ad una popolazione che è in attesa già da qualche decennio e finora delusa dai precedenti governi regionali».

Quindi l’invito da parte del Primo cittadino «ad una celere valutazione è ovviamente rivolta a tutti i consiglieri regionali ed al presidente del Consiglio, per il semplice fatto che qualunque intervento sulla legge regionale 40/1995 deve necessariamente essere deliberato da loro».

Ed infine un’ultima considerazione, del Sindaco sulla «legge 40 che risale – precisa – a vent’anni fa, quando lo scenario in termini di quantità di estrazione, fabbisogno energetico nazionale e contesto economico – chiosa – erano completamente differenti».

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