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COSENZA – Il caso del sacerdote cosentino indagato per violenza sessuale su un bambino oggi dodicenne (LEGGI LA NOTIZIA) e sul cui computer sarebbero state trovate delle immagini pornografiche (LEGGI LA NOTIZIA) ha suscitato grande interesse da parte dell’opinione pubblica che segue con preoccupazione l’evolversi della situazione.

Sull’argomento è intervenuto anche l’arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano, Francesco Nolè, insediatosi lo scorso luglio (LEGGI LA NOTIZIA): «La nostra Chiesa – ha esordito il presule – mentre confida nell’operato della magistratura e degli inquirenti, invita tutte le comunità a pregare per la presunta vittima dell’abuso, per la sua famiglia e per il sacerdote ed esorta a non cadere nella tentazione del facile giudizio fino a quando non saranno appurate le eventuali responsabilità del sacerdote e non sarà fatta piena luce sull’intera e triste vicenda».

Il vescovo Nolè ha aggiunto che «il silenzio che deve accompagnare questi momenti è sempre a tutela del minore, della sua famiglia e del sacerdote. L’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano in seguito agli sviluppi dell’azione della magistratura, opportunamente e senza tentennamenti, prenderà le decisioni previste dal Diritto canonico e dalla legislazione della Chiesa in merito a tali vicende».

In ogni caso Nolè invita «tutti a considerare il lavoro e la testimonianza di tantissimi sacerdoti e religiosi, prime vittime di tali accuse che ogni giorno silenziosamente lavorano ed operano nelle attività educative, caritative ed ecclesiali sui quali queste drammatiche vicende non devono e non possono gettare nessuna ombra».

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