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SALANDRA – Dopo 22 anni di attività ininterrotta, da oggi la discarica comprensoriale di Salandra è ufficialmente chiusa, almeno per ciò che riguarda il suo carattere comprensoriale, perchè la cittadina dove ha sede l’impianto usufruirà ancora per qualche giorno della capacità residua, circa 150 metri cubi.

La chiusura è stata stabilita dal sindaco, Geppino Soranno, con ordinanza 6225 del 29 settembre scorso, notificata a Provincia, Regione, Arpab e ditta “Decom Trasporti Srl”, che si occupa della raccolta e del conferimento dei rifiuti solidi urbani.

Da anni ormai al centro di polemiche e discussioni, l’impianto di località “Piano del Governo” era stato progettato nel 1992 dall’amministrazione comunale Uricchio, usufruendo di fondi per il suo carattere comprensoriale. Dopo qualche anno di esercizio senza un utile per il Comune ospitante, si partì con l’ottimizzazione dell’impianto attraverso la compensazione dei costi, sia con il gestore che con i comuni conferenti. Fino ad oggi, infatti, scaricavano a Salandra i comuni di Calciano, Oliveto Lucano, San Mauro Forte, Garaguso, Grassano e Ferrandina; quasi tutti piccoli centri, con quantità modiche di conferito, che hanno consentito all’impianto, già congestionato nel 2010, di sfruttare la capacità residua di un ampliamento, chiesto e ottenuto dal Comune di Salandra a fine 2011. Infatti, i circa 300mila metri cubi, 10% del potenziale totale dell’impianto, si sono esauriti, come da preavviso già notificato alla Provincia, ente gestore del servizio.

«Nei mesi scorsi -spiega il sindaco Soranno al Quotidiano- avevamo indicato la saturazione tra i mesi di ottobre e dicembre; i tempi si sono tenuti al minimo per effetto della chiusura dell’impianto di Pisticci, che ci ha sovraccaricato. Salandra conferisce 50 metri cubi al mese, dunque usufruirà della capacità residua ancora per qualche giorno, entro lunedì attendiamo comunque la delibera della Provincia per spostarci su Pisticci, Pomarico o Matera».

Ci sarà, ovviamente, un aumento di costo a carico del cittadino? «Lo stabilisce la legge -replica il sindaco- i salandresi hanno risparmiato per anni con la Tarsu ai minimi; nel 2014 abbiamo la Tari più bassa della Basilicata. Oggi si passerà, probabilmente, dagli attuali 0,79 centesimi per metro quadrato di superficie dell’abitazione a un massimo di 1,20, a fronte dei 3,50 che si paga in altri comuni. Dopo la buona differenziazione di carta e plastica (siamo scesi di 300 tonnellate in un anno), infatti, stiamo per partire con la gestione associata dell’umido tramite trasformazione di prossimità nell’impianto in fase di realizzazione a San Mauro». Il 21 ottobre, poi, come ci informano dall’Ufficio tecnico, si partirà con la campagna informativa per il “porta a porta”, che dovrà avviarsi a novembre. Da subito si parte anche con il progetto di bonifica del sito cosiddetto post mortem; tra lunedì e martedì prossimi parte il bando, che sarà definito entro fine ottobre, quando si conoscerà il soggetto attuatore della bonifica, per cui è prevista una spesa di circa 400mila euro.

E’ prevista la copertura del sito, poi la piantumazione per riportarlo a verde e la captazione del biogas, per cui l’impianto è già predisposto. L’ultimo nodo sarà quello di recupero e smaltimento del percolato, per cui la legge stabilisce un tempo massimo fino a 33 anni.

«L’impianto di Salandra -conclude il sindaco- è sempre stato in esercizio senza alcuna interruzione, grazie a una regolare Aia e una gestione molto attenta sotto il profilo ambientale e controlli continui dell’Arpab, che non ha mai trovato nulla di irregolare. Con la chiusura della discarica -conclude Soranno- a fronte di un piccolo sacrificio dei cittadini, ci liberiamo comunque di un problema ambientale (i camion dei rifiuti, tra l’altro, passavano in mezzo al paese ndr) e siamo già al lavoro nelle scuole per sensibilizzare anche i più piccoli al riciclo dei rifiuti; gli anziani sono già molto attenti».

Insomma, una nuova stagione per Salandra, anche se bisogna vigilare bene sulla bonifica di Piano del Governo.

a.corrado@luedi.it

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