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POTENZA – Prendi l’azienda ospedaliera più grande della Regione, mettici una selezione pubblica per un posto da dirigente e aggiungici, infine, un concorso annullato alla prima prova. Se qualcuno pensa che manchi ancora qualche elemento per fare di quello in questione l’ennesimo caso di  concorso che finisce in giallo, potrebbe trovare interessante la  lettere anonima recapitata alla redazione del Quotidiano la mattina del 17 dicembre scorso, ovvero proprio il giorno in cui si è svolta la preselezione. Il classico “corvo” che predice i risultati  di una procedura che avrebbe dovuto vedere a confronto ben 70 candidati, almeno stando al  numero delle domande pervenute ad avviso pubblicato dalla direzione dell’ospedale San Carlo. Di fatto dimezzati, quando si sono presentati al primo test.

Ma la verità è che, questa volta, non è stato neanche possibile verificare se lo spirito sensitivo del segnalatore anonimo trovasse riscontro nella realtà. Il concorso, infatti, è stato annullato prima. Procediamo con ordine. L’avviso pubblico, molto atteso, è relativo a una posto da dirigente dei Servizi infermieristici  del nosocomio potentino, fino a questo momento coordinati da una posizione organizzativa. La prima prova, quella pre selettiva, doveva inizialmente tenersi il 27 novembre, poi rinviata di 20 giorni. Le domande di partecipazione giunte sono state tante.

Il posto fa gola a molti.

Soprattutto agli interni che lavorano ai servizi infermieristici da anni, e che con con il posto da dirigente finalmente a concorso, potrebbero finalmente misurarsi con le proprie ambizioni. Ma il 17 dicembre scorso, a sedersi tra i banchi dell’Auditorium dell’ospedale dove si è svolta la selezione, sono stati in circa la metà. Non più di 40.

Comunque non pochi. Alle prese con la prova che prevedeva dei test di sbarramento per avere accesso alla selezione vera  e propria. Domande su concetti base, ci spiegano, quelli che normalmente un infermiere dovrebbe conoscere bene. Nello stesso giorno, alla redazione del Quotidiano arriva la lettera che anticipa gli esiti: “Il nome del vincitore è risaputo ormai da mesi”. Nome che non faremo in questa sede, visto che la sospensione anticipata del concorso non ci ha consentito di verificarlo.

Ma basti dire che si tratta del solito “amico” della politica, uomo vicino al presidente De Filippo, che nella campagna elettorale per le scorse regionali si sarebbe speso in maniera molto esplicita, anche all’interno degli uffici ospedalieri, a favore del presidente della Provincia, Piero Lacorazza. Insomma, il classico “raccomandato”, alle prese con un concorso cucitogli addosso. Ma il risultato, con la decisione assunta ieri sera dalla commissione esaminatrice, spiazza tutti: essendoci un solo idoneo, la commissione decide di annullarlo.

Tutto da rifare. Tanto da far pensare che il nostro corvo, questa volta, ci abbia visto sbagliato. Oppure, ripensandoci meglio, che le cose potrebbero essere andate proprio come diceva lui, anche se con un finale non previsto. Come ci si sarebbe comportati, a esempio, se l’unico candidato idoneo non corrispondesse a quello “sponsorizzato” dalla politica? Non è escluso che il risultato sarebbe stato molto simile.

Certo, a questo punto, diventa impossibile averne la certezza.

Nei prossimi mesi, quando il concorso per selezionare il dirigente mancante verrà rifatto, potremo giudicare meglio sull’attendibilità del “corvo”.

m.labanca@luedi.it

 

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