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Ancora nel mirino Domenico Grasso, un imprenditore che nonostante le diverse intimidazioni subite nel corso degli anni non si è mai piegato alla violenza della criminalità. Sei gli episodi negli ultimi sei anni e l’ultimo si è verificato ieri notte quando ignoti hanno posizionato e fatto esplodere un ordigno di media potenza contro il garage sito a fianco alla sua abitazione, nel piccolo centro limitrofo al capoluogo di provincia.
Erano le 2,35 quando il boato ha risvegliato la famiglia Grasso e tutti i vicini. Fortunatamente in quel momento sul luogo non transitava nessuno altrimenti sarebbe stato colpito in pieno dalle schegge e dallo spostamento d’aria. I carabinieri giunti sul posto hanno transennato la zona per consentire alla sezione scientifica dell’Arma di effettuare i rilievi su quel che rimaneva dell’ordigno. Ingenti i danni che si sono estesi anche alle abitazioni circostanti di via Nino Bixio.
L’episodio intimidatorio aveva avuto una sorta di prologo pochi giorni addietro quando l’auto di uno dei due figli di Grasso era stata presa a colpi di mazza ferrata da ignoti. L’imprenditore, stando alle risultanze investigative dei carabinieri era finito in un giro di estorsione e per quella serie di episodi i militari del’Arma della Compagnia di Vibo avevano arrestato il 2 luglio del 2009 Leone Soriano, considerato dagli inquirenti componente dell’omonimo clan della vicina Filandari. Per quella serie di episodi il 6 maggio scorso Soriano è stato condannato a sei anni di reclusione.

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