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VIBO VALENTIA – I carabinieri sono tornati nell’asilo delle violenze di San Costantino Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Il loro obiettivo era individuare ogni singolo alunno ripreso nei filmati per definire chi di loro è stato malmenato dalla maestra Ines Romano, 62 anni, originaria di Mileto, ma residente da anni a Filandari, che si trova adesso in regime di arresti domiciliari dal 30 maggio proprio per le violenze sui bimbi che le erano stati affidati.

I militari dell’Arma hanno incontrato anche i genitori dei bambini che secondo i riscontri si sono trovait cpoinvolti nella vicenda. Sarebbero dieci, in tutto, i piccoli sui quali la donna ha commesso violenza nel periodo documentato dalle indagini, iniziate il 18 marzo. Secondo quanto ricostruito finora, le “colpe” dei fanciulli erano stare seduti scomposti sulla sedia, parlottare con i compagni, camminare carponi o, ancora, sedersi per terra, oppure, infine, picchiarsi, come normalmente avviene, tra di loro. In una occasione nelle immagini si nota l’insegnante lanciare con violenza una bottiglietta di plastica all’indirizzo di un bambino, poi schiaffeggiato, in un’altra la presa per la nuca di una bimba allo scopo di farla alzare, in un’altra ancora ceffoni ripetuti al solo fine di richiamare i piccoli allo svolgimento dei compiti. 

Ma tra di loro ce n’è uno probabilmente più vivace degli altri, dai comportamenti discoli ma non per questo da affrontare e correggere con le reazioni spropositate messe in atto dall’arrestata che, scrive il gip, si pone «sistematicamente nei suoi confronti con atteggiamento prevenuto». Il magistrato che ha accolto in toto le richieste del pm Di Lauro, cita alcuni episodi. Il 22 marzo il bimbo prima riceve uno schiaffo perché stava giocando con un aereo di carta, poi, durante il pasto la maestra gli sbatte il panino sul tavolo costringendolo, dalla paura, a rifugiarsi al di sotto dello stesso. Tre giorni dopo, la Romano, dopo aver appeso un oggetto al muro inciampa nel piccolo riverso per terra e in preda a una reazione violenta gli sferra alcuni calci, costringendolo a trovare riparo nuovamente sotto il tavolo. Schiaffi e ceffoni anche quando è sorpreso a ciondolare su una sedia o aprire un armadietto. Ma l’episodio più grave si verifica il 5 aprile quando per punizione viene escluso dalla lezione. Lui si rifugia sotto il banco venendo, però, raggiunto da alcuni calci.

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