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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Francesco Beniamino Cino (in foto al momento dell’arresto), l’uomo che mercoledì mattina ha ucciso i consuoceri e ancor prima aveva tentato di uccidere la nuora. Ha voluto mettere fine ad una famiglia che, a suo dire, ha rovinato la vita a se e al figlio. Francesco Beniamino Cino non accettava che la sua casa, frutto di tanti anni di lavoro in strada da ambulante, quella regalata al figlio per la sua vita matrimoniale, finisse in altre mani. E dopo che, alcuni mesi fa, il tribunale aveva assegnato l’affidamento dei due figli e l’alloggio coniugale a Teresa Cariati, da un anno separata dal figlio di Cino, i dissapori e le liti sono diventate continue. Accentuate anche da problemi di salute e da una instabilità mentale che aveva portato il sessantaseienne di Montalto Uffugo a curarsi da uno psichiatra. Mercoledì mattina, poi, lo scatto assassino, dopo che la sera prima aveva minacciato la nuora, tanto da farle avvertire il proprio legale, l’avvocato Alberto Rossi.
Cino è ora rinchiuso nel carcere di via Popilia. L’uomo è stato tradotto in carcere dopo l’una di notte. Nella caserma dei carabinieri di Rende, Cino è stato interrogato dal capitano Adolfo Angelosanto, e alla presenza dei propri legali Ubaldo e Marlon Lepera. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non è stato sentito, invece, dal pubblico ministero che si occupa del la vicenda, Donatella Donato. Cino sarà interrogato questa mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza, Livio Cristofaro. Intanto il procuratore Dario Granieri ha assegnato l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia.
Intanto solo ieri la figlia della coppia uccisa da Cino, ha saputo la triste notizia ed è stata visitata da una psicologa. I funerali potrebbero svolgersi domani pomeriggio.

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