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Il prossimo 31 dicembre nella aziende sanitarie e nelle aziende ospedaliere calabresi scadranno centinaia di contratti a tempo determinato, di lavoratori, che prestano servizio nelle corsie degli ospedali a garanzia dei L.E.A, livelli essenziali di assistenza. I sindacati di categoria sottolineano che «In assenza del loro rinnovo, i Direttori Generali delle ASP e delle A.O. dovranno interrompere servizi essenziali come le postazioni del 118 e dei P.S. che rappresentano la prima risposta al cittadino. In una regione come la Calabria dove la risposta alla domanda di salute è già messa in discussione dalle disattivazioni e dalle annunciate riconversione, i cittadini calabresi sono costretti a migrare in altre regioni alimentando la mobilità passiva che continua a crescere.
Non è più tollerabile – proseguono i sindacati in una nota – questo degrado così come non è tollerabile che i livelli regionali a partire dal Dipartimento Sanità non trovino il tempo necessario a definire un percorso per questi lavoratori che da anni lavorano nel servizio sanitario regionale, affinchè gli stessi possano lavorare con tranquillità nella gestione dei percorsi assistenziali. La pazienza di questi lavoratori – continuano i sindacati – che continuano a vivere senza intravedere il futuro è al capolinea, in assenza di interventi risolutivi unitamente alle organizzazioni sindacali regionali di categoria di CGIL – CISL – UIL si vedranno costretti ad attivare iniziative di lotta per rivendicare il diritto al lavoro. CGIL – CISL – UIL, infine, «si appellano alla responsabilità della politica affinchè i Direttori Generali della Aziende Calabresi possano dare continuità ai servizi con la proroga di tutti i contratti in scadenza».

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