X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Replica alle dichiarazioni del responsabile sanità del gruppo regionale del Pd, Franco Pacenza, dalla struttura dell’ufficio del commissario per il piano di rientro situazione economica e finanziaria dei bilanci delle aziende sanitarie ed ospedaliere e sui ritardi della approvazione dei bilanci. Il generale della Guardia di Finanza, Luciano Pezzi, sub Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi fa chiarezza sull’iter, ammette i ritardi, ma puntualizza che le cose vanno molto meglio rispetto al passato. Ad oggi, solo i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Reggio e dell’Asp di Crotone sono stati approvati con delibera della giunta, per gli altri l’iter è in corso. Intanto, si fa presente dalla giunta regionale, che il tavolo Massicci il 23 marzo del 2010 ha già validato il disavanzo del 2009 pari a 243 milioni di euro con uno scoperto di 97 milioni. La situazione è notevolmente migliorata nel 2010 con un disavanzo di 176 milioni validato dal tavolo del 19 luglio del 2011 con uno scoperto di 17 milioni. Un dato in netta controtendenza con un risparmio di 67 milioni di euro ottenuto mettendo il tetto alle prestazioni acquistate dei privati e con un giro di vite alla spesa farmaceutica. Tendenza che dovrà essere confermata fino al 2012 quando il piano di rientro dovrà completarsi con i conti in ordine.
Il generale Luciano Pezzi, in una lettera inviata al Quotidiano spiega che i bilanci consuntivi relativi all’anno 2010 «sono stati tutti approvati dalle Aziende sanitarie ed Ospedaliere della Regione Calabria, con eccezione per l’Asp di Reggio Calabria, che ha peraltro trasmesso il conto economico relativo all’esercizio 2010, regolarmente inserito nel sistema informativo ministeriale NSIS». Il sub commissario fa notare che è «il primo anno in cui i bilanci sono stati approvati dalle Aziende (fatta salva, come già detto, l’ASP di Reggio) con ritardi assolutamente più contenuti rispetto al passato (tre entro i termini di legge fissati al 30 aprile e gli altri entro il mese di luglio)». Per quanto concerne l’Asp di Reggio Calabria – il generale fa rilevare «che l’Azienda è stata fortemente impegnata nella stesura dei bilanci 2008 e 2009, che non erano stati predisposti a tempo debito, recuperando in tal modo tre anni di ritardo. E questo è certamente un dato confortante».
«La circostanza che non siano ancora stati adottati i provvedimenti della struttura commissariale per tutti i bilanci consuntivi 2010 – spiega il generale Pezzi – deriva dal fatto che la legge regionale n. 11/2004 prevede il termine di 60 giorni dal ricevimento dei documenti contabili, corredati dalla relazione del collegio sindacale; ad oggi, per alcuni, non è ancora pervenuto il parere del Collegio che, come innanzi detto, costituisce, ai sensi di legge, presupposto per la decorrenza dei termini».
Per quanto riguarda i bilanci preventivi i motivi della mancata approvazione – aggiunge – «derivano principalmente dal ritardo con cui i documenti vengono trasmessi alla Regione. La situazione peraltro è in fase di positiva evoluzione».
Con riferimento invece all’affermazione che la riduzione del disavanzo strutturale non sarebbe supportata da alcun atto amministrativo, Pezzi precisa «che dai verbali ministeriali redatti in occasione delle periodiche riunioni del Tavolo Massicci emerge in modo inequivoco che il disavanzo strutturale del sistema sanitario regionale calabrese è in fase di progressiva riduzione. Le previsioni relative all’anno corrente sono addirittura confortanti». Infine, per quanto concerne la mobilità passiva «si può osservare – spiega Pezzi – che il numero dei ricoveri fuori regione è diminuito da 64.014 per il 2009 a 63.571 nel 2010, per un totale di 443 unità e questo è un dato certamente positivo. L’aumento del valore della mobilità passiva non è quindi da imputarsi all’aumento della migrazione verso le altre regioni ma all’incremento delle tariffe applicate alle prestazioni rese. E’ indubitabile infine che sarebbe velleitario pensare – conclude il generale – che il risanamento del settore, sia sotto l’aspetto sanitario che sotto quello economico-finanziario, possa essere raggiunto in tempi brevi. La riforma in atto appare epocale. Occorre riflettere sulla circostanza che il Commissariamento risale soltanto al 30 luglio del 2010». Per il sub commissario i conti della sanità «sono sotto “stretto” controllo, come peraltro emerge dai risultati economici, valutati dai Tavoli di verifica ministeriali».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE