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Ancora nessuna risposta, da parte della Regione Calabria, per la casa di cura Villa Nuccia di Catanzaro, alla quale il 3 febbraio 2010 era stato revocato l’accreditamento per presunte inadempienze. Una fase di stallo che ha portato la società che gestisce la struttura, a comunicare al personale che questo stato di cose «impedisce un’adeguata pianificazione dei rapporti lavorativi», pur non essendo «nelle condizioni di interrompere il servizio a causa della permanenza di degenti all’interno della struttura, bisognevoli di assistenza e cure continue».
Un’azienda che difficilmente riuscirà a pagare gli stipendi, pur essendo da un anno in attesa di una convocazione o di un’iniziativa che possa risolvere la problematica. La società di Villa Nuccia ha anche ricordato nella comunicazione al personale, che «il prefetto di Catanzaro ha sollecitato la Regione ad una migliore valutazione in ordine alla problematica definita peculiare», mentre Confindustria ha chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico.

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