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Il direttore generale, Lorenza Lei, ha deciso «di fronte alla situazione che si è venuta a creare» di inviare a Sanremo il vicedirettore generale responsabile per l’offerta radiotelevisiva Antonio Marano con il compito di coordinare «con potere di intervento» il lavoro dell’intero Festival.
Lei e il presidente di garanzia Paolo Garimberti si sono scusati, inoltre, a nome personale e dell’intera azienda, con i direttori delle testate attaccate ieri da Adriano Celentano durante la sua performance.
Il direttore di Rai 1, Mauro Mazza, ha escluso che si tratti di «intervento censorio» sulla scaletta ipotizzata per le serate del Festival e stamani ha sottolineato al Tg1 i dati di ascolto. La media ponderata è stata del 49,55%. «Dai tempi del primo Bonolis – ha ricordato Mazza – non si raggiungeva un risultato così importante» ed ha aggiunto che «non c’è stato l’effetto Celentano» poichè il picco di telespettatori «è stato raggiunto con l’ingresso in scena di Papaleo (in foto)».

Infatti, alle 21.42, indossando un loden scuro e tra le mani una cartella in pelle, in perfetto stile premier Monti, il regista e attore lucano si è definito un «conduttore tecnico» in un momento di «governo tecnico» ed ha subito calamitato l’attenzione. Papaleo con il suo fare simpatico ed effervescente anche nel chiedere l’inquadratura tutta per sè quando annuncia l’esibizione dell’artista di turno è riuscito a far rimanere incollati al televisore circa 12 milioni di telespettatori e ha permesso a Gianni Morandi di battere anche un altro record: un italiano su due ha guardato il Festival e quest’anno la prima puntata è stata più vista rispetto a quella dell’edizione precedente. Il picco di share (59,68%) si è registrato invece alle 23,25 con i Marlene Kuntz sul palco.

Salvatore Bufanio

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