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di VALERIA GENNARO Una vacatio di oltre otto mesi ha interrotto un pubblico servizio e paralizzato l’Ufficio del Giudice di Pace di Sant’Arcangelo. Manca infatti da troppo tempo, l’addetto alla cancelleria, ovvero il funzionario ausiliario del giudice, nell’Ufficio in Via Appenino Meridionale Nord. La problematica di Sant’Arcangelo è «originata dalla necessità anche di riorganizzare i territori giudiziari alla luce dei tagli previsti dal Governo Berlusconi», spiega l’avvocato Silvio Toma. Il pool di difensori di Sant’Arcangelo, iscritti al Consiglio dell’ordine di Lagonegro, sta cercando di risolvere il problema con tutti gli strumenti a disposizione. Non è stata ancora disposta né nuova applicazione del cancelliere uscente Michele Bianculli, né nomina di altro cancelliere, né sono state delegate le relative funzioni al personale presente nell’Ufficio di Sant’Arcangelo. Il cancelliere Bianculli ha garantito la sua presenza fino al 30 giugno del 2010, data di scadenza dell’applicazione, quattro volte al mese, per seguire i procedimenti penali e quelli civili. «Abbiamo sempre assicurato il buon funzionamento dell’Ufficio – afferma a più riprese il Giudice di Pace, Gianni Ferrara – e svolto i processi penali due giorni al mese. Il cancelliere c’era e doveva svolgere le attività di cancelleria». La mancanza del principale collaboratore del giudice ha comportato la sospensione di tutta l’attività penale e gran parte di quella civile. Se in un anno si svolgevano 300 procedimenti civili, nell’ultimo se ne sono avuti, non a caso, solo 160.
Intanto sì è tenuta martedì, a mezzogiorno, presso il Tribunale di Lagonegro, l’Assemblea degli iscritti all’albo degli avvocati, che tra gli altri argomenti fissati all’ordine del giorno ha discusso anche le problematiche relative al Giudice di Pace di Sant’Arcangelo e di Lagonegro. Durante l’assemblea, il Consiglio dell’ordine forense di Lagonegro, ha riferito ai presenti di aver scritto al Presidente della Repubblica, al Ministro della Giustizia, al Presidente della Corte d’Appello di Potenza, al Procuratore Generale, ai presidenti del Tribunale di Potenza e di Lagonegro. Si tratta delle autorità interpellate dagli stessi difensori di Sant’Arcangelo; l’obiettivo è quello di sollecitare la risoluzione del problema. E’ stato deciso, nel corso della mattinata, che la massima assise forense di Lagonegro, insieme ad alcuni avvocati delegati di Sant’Arcangelo, incontrerà a breve, il presidente della Corte d’Appello di Potenza, Ettore Ferrara, per insistere sulla applicazione di un cancelliere presso l’Ufficio, per almeno una volta al mese e/o, se possibile, delegare le relative funzioni al personale già presente sul posto.

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