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IL 2012 potrebbe essere l’anno decisivo per la stesura del Piano di gestione dei Sassi patrimonio dell’Unesco.
Lo hanno annunciato ieri, nel corso di un incontro organizzato nella splendida Casa cava del Barisano, il sindaco, Salvatore Adduce e l’assessore con delega ai Sassi, Maria Pistone.
Insieme agli amministratori materani c’era anche Claudio Ricci, sindaco di Assisi, nella veste di presidente dell’Associazione Beni italiani patrimonio mondiale dell’Unesco.
Un balzo in avanti, almeno per le buone intenzioni, che nei prossimi mesi potrebbe portare alla concreta stesura di un documento normativo-gestionale in grado di rappresentare l’esempio virtuoso nel mondo. Questo perchè il sito di Matera, come è stato più volte ribadito, rappresenta un unicum per la sua natura variegata, l’ampiezza paesaggistica (inglobando anche il Parco della Murgia), il mix virtuoso di beni materiali ed immateriali. In più, i rioni di tufo vivono in continua simbiosi con la città moderna (a volte anche eccessiva, se si considera l’invasione delle auto), tanto da rappresentare ancora oggi un monumento vivo, in grado di dialogare, non la classica cattedrale di cui fruire fugacemente.
Questo aspetto del sito materano è stato molto apprezzato dal presidente Ricci, che ha potuto constatare anche i risultati del meraviglioso restauro funzionale effettuato nella Casa Cava, da lui osservata allo stato di cantiere.
Alla stesura del Piano, che ha superato la fase di bozza, sta lavorando da mesi una task force composta da Comune, Regione, Provincia, Università (con la collaborazione del professore di Architettura Armando Sichenze), il Parco Murgia, ed il ministero dei Beni culturali, attraverso i professionisti locali.
Il sindaco ha sottolineato di puntare alla gestione di un patrimonio immenso ed articolato, «per metterlo a disposizione dell’umanità -ha detto- con la concreta possibilità di dare lavoro ai giovani. Il futuro -ha concluso Adduce nel suo preambolo- si costruisce anche occupandosi del presente».
L’assessore Pistone ha ricostruito brevemente le fasi del lungo lavoro dell’associazione materana, definita «una delle più attive, soprattutto dopo aver dato vita alla legge 77 del 2006, che servirà a finanziare tre progetti importanti per il sito materano. Ad un anno dall’approvazione della bozza -ha precisato Pistone- nei prossimi mesi contiamo di portare a stesura il Piano definitivo, dopo aver lavorato sul canovaccio delle direttive ministeriali, che abbiamo cercato di armonizzare con le esigenze del nostro territorio e spero che il presidente Ricci e l’associazione nazionale sappiano valorizzare l’esempio di Matera sulla rivista “Siti”».
Dal canto suo Ricci ha ribadito la straordinaria capacità che manifesta Matera di «mettere a valore il principio dell’accoglienza, intesa come capacità di lavorare insieme, ma anche come grande principio etico». Ha poi ricordato il ruolo di Adduce, che è coordinatore dell’assemblea dell’associazione. «Matera -ha proseguito Ricci- è un vero esempio di conservazione non statica del suo patrimonio, perchè i Sassi oggi sono un luogo di vita. L’associazione lavorava dal 2002 alla stesura della legge 77, approvata solo nel 2006. Oggi in Italia i beni materiali nel patrimonio Unesco sono 47, più tre materiali intangibili; nel 2010 il Parlamento europeo ha avviato una procedura per facilitare i finanziamenti nei 27 Paesi membri che ospitano patrimonio Unesco, ma anche per i 22mila centri storici che non sono nella “World eritage list”. I Piani di gestione a cui stiamo lavorando -ha spiegato Ricci- devono essere strutturati perfornire indicazioni utili anche agli strumenti operativi delle Pubbliche amministrazioni (Piani regolatori ndr)».
Su questo concetto ha insistito anche l’assessore Pistone, che insieme al sindaco Adduce ha ribadito come il concetto cardine del Piano di gestione debba essere la fisologica vivibilità del sito, nella sua complessità e ricchezza. «Matera è una città che parla al mondo ed ai suoi cittadini -ha detto Pistone- dobbiamo saperla ascoltare interpretandone bisogni ed esigenze; per questo, il Prg non può e non deve ignorare il Piano di gestione». Belle e giuste parole a cui ci si augura seguano i fatti, visti gli appettiti ed i forti interessi economici che gravitano intorno al Piano regolatore di una città come Matera. L’assessore Pistone ha poi accennato alla volontà di creare un Laboratorio ad hoc ed una full immersion per la stesura del documento. «Matera -ha concluso Ricci- può divenire anche un punto di partenza per lavorare agli “indicatori”, ovvero i sensori che serviranno a misurare concretamente la capacità dei Piani di sortire gli effetti richiesti. Probabilmente, il sito dei Sassi, uno tra i più importanti, potrà divenire laboratorio di studio internazionale per gli indicatori».

Antonio Corrado

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