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USANO l’ironia, ma il messaggio è molto chiaro: Matera è diventato un agglomerato di cemento, alla faccia di ogni forma di rispetto verso un patrimonio millenario.
A dirlo sono gli attivisti del Movimento Cinque Stelle che in una nota fanno chiaro riferimento ad esempio al famigerato “ponte di ferro” in vico Commercio, nel cuore dei Sassi. «Noi attivisti Matera Cinque Stelle, ci sentiamo in una botte di ferro o di cemento, dipende – scrivono – Di ferro come quel ponte, quello nei Sassi, quello che fra gli innumerevoli interventi di “abbellimento” della città, è senza dubbio il più spettacolare. Di cemento come quelle colate sparse negli antichi rioni, un po’ di qua, un po’ di la. Non serve essere blasonati critici d’arte, per capire che il ponte di vico del Commercio è un incompiuta. Quindi perché criticare! Diamogli tempo, è ancora del tutto manchevole di pavimentazione. È evidente che i parapetti in ferro posti nei punti di aggancio sono provvisori – aggiungono ancora – Certo una domanda nasce spontanea: come è stato possibile compiere il collaudo dell’opera, nonostante sia chiaramente da ultimare? E poi cosa aspetta l’amministrazione a compiere quegli interventi di “abbellimento” auspicati e annunciati? A quando il completamento delle opere quali l’ascensore e la piazza sottostante?
Sicuramente l’amministrazione temporeggia per una mera questione di stile. Il cemento del ponte fa pendant con le altre colate di cemento sparse un po’ ovunque nei Sassi, queste ultime realizzate in tutta fretta nel dicembre 2013 per garantire la sicurezza (?) dei visitatori del presepe vivente.
Ci scusiamo per il tono ironico – aggiungo, poi – Anzi no, non ci scusiamo affatto, non si può rimanere serafici quando assistiamo a interventi scellerati che deturpano il vero patrimonio della Capitale Europea della cultura 2019: i Rioni Sassi. Ma soprattutto, viste le “imprese” di cui sono capaci questi amministratori, ci chiediamo quale futuro deve aspettarsi la città nei prossimi anni? Noi siamo convinti che i Sassi siano un patrimonio da valorizzare, loro continuano a farne scempio. Noi siamo convinti che i Sassi costituiscono il capitale con cui poter costruire un’economia solida, un’economia, veramente e non a parole, basata sul turismo. Loro sono convinti di poter far convivere bellezze paesaggistiche e estrazioni petrolifere, salute pubblica e discariche fuorilegge, decoro urbano e cementificazione selvaggia.
Ora basta, pretendiamo coerenza. Nei prossimi mesi denunceremo quelli che a nostro parere sono elementi ostativi a che si realizzino seriamente investimenti pubblici e privati nel settore turistico (e non solo) di questa città. Rilanceremo e spiegheremo le nostre proposte. Strategia Rifiuti Zero, riformulazione del trasporto pubblico locale, zero consumo di suolo, solo per citarne alcune. Stando agli ultimi dati, a Matera ci sono tantissimi disoccupati e cassintegrati. Le nostre proposte, non sono promesse, sono cose concrete già realizzate con successo in altri paesi in Italia e nel mondo. Mirano a creare opportunità in settori innovativi».

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