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NON sarebbe un caso isolato quello che vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi: i sassi contro le auto in transito sulla Basentana sono stati lanciati almeno in un’altra occasione.

A segnalarci un episodio analogo è Giorgio Scopa, che dopo la pubblica denuncia fatta dalla una donna mercoledì scorso, ha raccontato anche la sua esperienza.

«A me – racconta – è accaduta una cosa simile scorso anno. Credo fosse fine ottobre e sono sicuro che fosse di pomeriggio, perchè io stavo andando in palestra. Imbocco la Basentana dalla parte di Rossellino e, all’altezza del Pala Pergola più o meno, sento una botta fortissima. Io avevo allora un fuoristrada, ma la botta è davvero forte. E poi così, all’improvviso».

In un primo momento Scopa non pensa a un sasso lanciato da qualcuno. Chi farebbe mai una cosa del genere? «Ho pensato – racconta – di aver preso qualcosa sotto le gomme e che fosse schizzato producendo quel rumore. Ma non era possibile, l’avrei sentito sotto l’auto. Ho anche pensato, anche se non era davvero il periodo, che qualcuno falciando l’erba a bordo strada avesse fatto saltare involontariamente qualcosa. Ma non c’era ovviamente nessuno».

Dopo lo spavento iniziale, sale la rabbia. Perchè a quel punto è chiaro che qualcuno ha lanciato un sasso. Scopa si ferma poco più avanti, si accorge che sulla fiancata del lato passeggero c’è una bella botta. Qualcuno ha lanciato una pietra, ora è ancora più evidente. «E per la rabbia a quel punto – continua – sono uscito a Bucaletto e rientrato poi sulla Basentana dallo stesso punto: volevo capire  chi era stato. Mi sono anche fermato a una piazzola laterale poco lontana dal luogo in cui avevo sentito la botta. Ma non ho visto nulla. Ho rifatto la strada per la terza volta, a passo d’uomo, per vedere bene tutta la zona, soprattutto per trovare qualcuno. Ma ogni tentativo è stato vano. E a quel punto, anche se arrabbiatissimo, ho smesso di cercare. E neanche ho fatto poi la denuncia: contro chi? Contro ignoti ovviamente. Ho ritenuto la cosa inutile ed è finita lì». E poi la scoperta che quello non è stato un caso isolato, che è capitato anche a qualcun altro. E magari ce ne sono anche altri di casi. Non denunciati alla Polizia solo perchè la denuncia contro ignoti è ritenuta inutile.

E sulla rete questa notizia fa ovviamente indignare. Si va dal commento più gentile – «Gli devono tagliare le mani» – a quello più propositivo – «Soluzione in tre mosse: 1. Appostarsi; 2. Prenderli; 3. Non consegnarli alla polizia». E poi c’è Mario Guarente, consigliere comunale fino a ieri, che si augura «che vengano alzate subito delle barriere protettive prima che accada qualche strage». Certo ora è ancora più evidente che bisogna vigilare con grande attenzione. Finora gli unici danni sono stati alla carrozzeria. Non aspettiamo che accada qualcosa anche alle persone.

a.giacummo@luedi.it

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