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REGGIO CALABRIA – Quattro cadaveri a Reggio Calabria e diverse donne incinte a Vibo Valentia, ma anche il rischio dell’ennesima tragedia del mare, dal momento che il gruppo giunto a Reggio è stato salvato al largo della Libia mentre era su un gommone che si era forato e sarebbe certamente affondato.

L’ANNUNCIO DELL’ARRIVO DEI MIGRANTI

I circa mille migranti giunti stamattina nei porti della Calabria raccontano dell’ennesimo dramma vissuto in mare e di tante storie drammatihe. 

Nel porto di Reggio Calabria è giunta la motonave “Fiorillo” della Guardia Costiera con a bordo 250 migranti. A bordo nella nave ci sono, dunque, anche quattro cadaveri. I migranti, tra cui 7 minori e 23 donne di cui una incinta, sono di varie nazionalità. Al porto sta giungendo il Pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla morte dei 4 migranti. Il Pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria disporrà l’autopsia per accertare le cause del decesso. Contestualmente si procederà anche all’identificazione ufficiale dei quattro cadaveri.

Si tratta di tre donne ed un uomo di varie nazionalità che non sono stati ancora identificati. L’uomo è morto per annegamento poco prima che iniziassero le operazioni di soccorso nel canale di Sicilia. Le tre donne, invece, sono morte per le esalazioni di benzina. Sul corpo presentano anche gravi ustioni.

I volontari del soccorso sanitario dell’Ordine di Malta hanno prestato le prime cure ai migranti tratti in salvo dalla nave Fiorillo della Guardia Costiera.

A Vibo Valentia, invece, operazioni di sbarco regolari. Il grosso dei migranti è arrivato stamani alle 8 a bordo della Bourbon Argos, la nave di Medici senza frontiere che trasportava circa 800 (650 si trovavano su un barcone e i restanti su un gommone intercettati al largo della Libia). Quasi una ventina le donne incinte e molti minorenni, e tra questi tanti bambini. Tutti provengono dall’Africa Subsahariana e dal Medio Oriente.

Il cordone sanitario e di sicurezza, ormai collaudato anche a Vibo (quello odierno è il 12esimo sbarco in meno di un anno), ha consentito di rilevare la presenza di isolati casi di scabbia. Altri migranti, invece, avevano ferite dovute al viaggio sulle imbarcazioni di fortuna prima di essere soccorsi. Oltre una dozzina di pullman, una volta terminato lo screening sanitario e le identificazioni, ha trasferito i profughi nelle strutture sparse sul territorio calabrese e in altre regioni, mentre sono in corso accertamenti su alcuni soggetti ritenuti scafisti.

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