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ROMA – E’ durato oltre 6 ore l’interrogatorio dell’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola a Regina Coeli, dove si trova detenuto dopo l’arresto (LEGGI LO SPECIALE CON I DETTAGLI DELLA NOTIZIA) determinato dall’accusa di aver aiutato l’ex deputato reggina latitante a Dubai, Amedeo Matacena, a mantenere la proprio permanenza al di fuori dei confini nazionali. Sei ore durante le quali il politico ha scelto di rispondere alle domande degli inquirenti postegli dal sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio e dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo che coordinano l’inchiesta.

Cosa Scajola abbia detto non è al momento dato sapere. All’uscita dal carcere, infatti, i due magistrati non hanno dichiarato nulla anche se con una battuta (“Considerate quante ore siamo stati dentro”) hanno fatto capire che l’ex ministro ha deciso di rispondere alle loro domande.
Da parte sua l’avvocato Elisabetta Busuito, che assiste l’ex ministro, ha precisato che «Scajola ora è più rilassato e tranquillo. Attendeva con grande ansia di poter incontrare i magistrati e chiarire tutto, è stato un interrogatorio lungo – ha spiegato il legale – perchè Scajola ci teneva a chiarire tutti i fatti. Abbiamo avuto dei magistrati che ci hanno permesso che tutto si svolgesse in un clima sereno. Al momento non sono previsti altri interrogatori». 
Per quanto concerne l’eventuale ricorso al Riesame per la scarcerazione il legale ha spiegato che al momento non è stato presentato: «Abbiamo i termini aperti».
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