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TERRANOVA DI POLLINO – E’ un venerdì come tanti a Terranova di Pollino, uno di quei giorni in cui, nell’ora di punta, in giro per le strade del borgo, non ci sono più di una quindicina di persone, tra fedeli diretti in chiesa, i soliti frequentatori del bar della piazza, e qualche donna che va a fare la spesa. Eppure, qualcosa di diverso sta per accadere: una squadra di ben 14 vigili si prepara ad attraversare il paese, con in testa il primo cittadino Vincenzo Golia, e qualche fedelissimo dell’amministrazione comunale. Solo pochi giorni prima lo stesso sindaco aveva ufficialmente dato il via al servizio di trasporto turistico, con tre nuovi autisti alla guida di due autobus semivuoti che collegano il centro a località Casa del Conte. Ma cosa sta accadendo nel piccolo paese alle porte del Pollino, che non conta poco più di mille e trecento abitanti e dove l’evento più importante dell’anno è la festa della Pietà a settembre? Ebbene, qualcosa d’importante sta accedendo, eccome. Succede che manca poco più di una settimana dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Il sindaco uscente è ricandidato alla guida della lista del Partito democratico. Che gli amministratori conservino i fuochi d’artificio migliori per gli ultimi mesi di mandato, è prassi dappertutto. Ma quello che è successo a Terranova in occasione delle amministrative del 2009 (l’appuntamento alle urne era per il 6 e 7 giugno) potrebbe avere dei risvolti inquietanti. Il comune governato dal Pd, infatti, non fa eccezione alla regola e a poche settimane dal voto fa un’infornata di 19 lavoratori interinali: tre autisti, quattro vigilantes di siti di interesse turistico, dieci vigili e due unità per la gestione dell’Ufficio turistico comunale creato per l’occasione. Forniture di lavoro temporaneo che non dureranno più di qualche mese. Poi, di nuovo tutti a casa.
Il gran da fare al Comune inizia ad aprile, cioè a due mesi dalla chiamata alle urne. L’occasione arriva dal Programma speciale Senisese: 5 milioni di euro assegnati dalla regione ai 15 comuni dell’area. A Terranova, come agli altri paesi, spettano 333.333,00 euro. Come vanno spesi?
I fondi assegnati dal programma dovrebbero essere indirizzati alla promozione dello sviluppo del comprensorio, attraverso la realizzazione di progetti di valorizzazione delle risorse turistiche, storico-ambientali, culturali e sportive. Ad aprile del 2009 il Comune di Terranova decide che parte di quei soldi, precisamente 60.330 euro, vanno utilizzati per un progetto esecutivo di servizi pubblici e collettivi. Previsti: l’istituzione e la gestione di servizio di un trasporto turistico per 20.000 euro, gestione dei siti di interesse turistico per 15.000 euro, gestione della vigilanza territoriale per altri 15.000 euro e istituzione di un ufficio turistico per i restanti 10.333 euro.
A fine aprile, il dirigente dell’Ufficio programmazione e controllo di gestione del dipartimento di Presidenza della giunta autorizza l’utilizzo dei fondi, pari al 30% della somma totale spettante. La determinazione porta la data del 23 aprile. Non c’è da perdere tempo, alle elezioni manca poco. E, infatti, quello stesso giorno il Comune invia lettere di invito per le quattro gare ufficiose per l’affidamento del servizio di fornitura lavoro temporaneo a tre ditte: la Tempor, l’Adecco e la Manpower. Guarda caso, ad aggiudicarsi tutte e quattro le gare, sarà la Tempor, ovvero l’azienda finita nell’inchiesta della Procura di Potenza sul clientelismo all’Arpab. Che al Comune si lavori a ritmi elevati per stringere sui tempi e arrivare prima del voto lo si capisce dai numerosi errori che infarciscono gli atti ufficiali. Date sbagliate, come quelle riportate sul documento in cui si formalizza l’affidamento per la fornitura di due prestatori di lavoro temporaneo per il costituendo ufficio turistico: nel documento si legge che la commissione aggiudicatrice della gara si riunisce l’11 maggio, quando la stessa commissione – come è scritto solo qualche rigo dopo – è stata nominata il 12 maggio: l’organismo si sarebbe riunito prima di nascere. E questo è solo uno degli esempi. Sta di fatto che tra il 12 e il 15 maggio il Comune approva tutti i verbali di gara. Poco meno di due settimane bastano all’agenzia di lavoro interinale per individuare e selezionare i fortunati interinali che potranno avere un posto di lavoro, anche se solo a tempo determinato. Autisti, vigilanti e addetti all’ufficio turismo sarebbero stati anche formati visto che, allegata agli atti, c’è un’autodichiarazione del legale rappresentate della Tempor che, sotto la propria responsabilità, dichiara che la società si è impegnata a fornire lavoratori già adeguatamente formati. C’è qualcuno pronto a giurare che dai telefoni del municipio siano partite molte chiamate dirette. E a questo punto il caso ci mette di nuovo lo zampino: i lavoratori individuati hanno tutti la residenza a Terranova. Insieme ai loro familiari saranno chiamati alle urne dopo solo pochi giorni. Insomma, tutta l’operazione sarebbe stata chiaramente finalizzata a “comprare” voti. Ne è convinto il presidente del circolo comunale dell’Idv, Giuseppe Carbone, che ha raccolto la documentazione sul caso, con la ferma intenzione di inviare tutto alla Procura della Repubblica. Quelle strane manovre al municipio, proprio a pochi giorni delle elezioni, non potevano passare inosservate ai candidati della lista d’opposizione. I consiglieri, insospettiti dall’urgenza dei provvedimenti, e dalle strane coincidenze elettorali, hanno più volte provato a chiedere copia degli atti che però sarebbero stati resi noti – secondo l’opposizione – solo a cose già fatte. Il tutto sarebbe stato caratterizzato da mancanza assoluta di trasparenza. Sarà la Procura ad accertare i fatti e stabilire se si sia trattato di manovre pre elettorali, finalizzate al consenso elettorale. Ma certo qualche dubbio viene da porlo: è davvero possibile che i soldi destinati alla promozione dello sviluppo e alla valorizzazione del territorio vengano utilizzati per creare 19 posti di lavoro durati solo qualche mese? E cosa se ne fa un comune di 1300 abitanti di ben 10 vigili? Sui documenti ufficiali si motiva il ricorso alla fornitura temporanea di manodopera con la necessità “di assicurare un presidio capillare costante del territorio”. Basti pensare che una città come Melfi, alle prese con ben altre problematiche, in organico ha meno unità.
E, ancora, i quattro vigilantes assicurati per il servizio di gestione dei siti di interesse turistico, di cosa si sono occupati effettivamente? C’è poi un’altra coincidenza che non è sfuggita ai consiglieri d’opposizione. Tra i 19 interinali figurano anche le due unità assegnate all’ufficio turistico creato ad hoc: si tratta della nipote dell’ex sfidante di Golia, Domenico Vita, passato, in quella tornata elettorale, nella lista di maggioranza e della figlia dell’ex assessore al Turismo, Salvatore Guarino. In un comune piccolo come quello di Terranova potrebbe trattarsi solo di un caso. Ma certo è che tante coincidenze messe insieme potrebbero costituire più di una prova.

Rosamaria Fortunato

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