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POTENZA – Giovanna vive praticamente incollata al fratello, che le fa da guardia del corpo. Giovanna, è chiaro, vive con la paura addosso, però ci prova ad andare avanti. E un po’ ogni giorno ringrazia quanti le stanno accanto, lotta, battaglia e guarda oltre.
Il suo ex marito ora è in carcere in via cautelare, mentre è in corso un giudizio d’appello. Per adesso due sentenze lo condannano: la prima, 3 anni e 8 mesi per stalking, maltrattamenti e violenza sessuale; la seconda, un anno e 4 mesi per stalking.
La storia di Giovanna è comune e unica al tempo stesso, come le storie di migliaia di altre donne maltrattate, percosse, violentate, aggredite. Umiliate nel profondo dall’uomo che avrebbe dovuto amarle, proteggerle almeno.
Sono queste le storie di “Amore criminale”, come quelle raccontate dalla fortunata trasmissione televisiva di Rai 3, ideata da Matilde D’Errico e Maurizio Iannelli: un racconto doloroso, affiancato da una campagna informativa e portato avanti con delicatezza. Alla denuncia, “Amore criminale” prova ad abbinare sempre uno sforzo di consapevolezza.
D’Errico, che è anche regista della trasmissione, venosina trapiantata a Roma, a Potenza è tornata proprio in questi giorni scegliendo la storia di Giovanna. Ieri il centro storico è stato per qualche ora off limits alle auto, per permettere le riprese.
La vicenda, in realtà, è accaduta nell’hiterland del capoluogo. Ma per una maggiore agibilità sul set lo staff della trasmissione ha scelto di girare la puntata a Potenza. Giovanna ha fornito la testimonianza centrale.
Oggi ultimo giorno di set e chiusura di un lavoro che dura a lungo. Ogni puntata si occupa di una storia: prima le ricerche, poi lo studio del caso. Una volta sul posto, le interviste ai protagonisti della vicenda e le riprese con alcuni attori per ricostruire momenti della vicenda.
Nel caso di Potenza sarà un attore potentino, Fabio Pappacena, a interpretare l’ex marito di Giovanna nella ricostruzione della dolorosa vicenda. La puntata, in onda in primavera, prevede anche le testimonianze reali di parenti e amici, oltre che di Cristiana Coviello, il legale della donna vittima della violenza, e di poliziotti e carabinieri che hanno seguito la vicenda.

s.lorusso@luedi.it

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