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Anche la Calabria ha aderito alla grande mobilitazione nazionale organizzata dai sindacati per protestare contro la manovra del governo Monti. A Reggio Calabria un centinaio di persone, con in testa i segretari provinciali delle confederazioni, si è radunato davanti all’ufficio territoriale di governo. Circa 300 i partecipanti alla manifestazione a Vibo valentia, dove, tra le bandiere sinadacali, ce n’era qualcuna di partito. E’ invece slittata al pomeriggio la manifestazione di Catanzaro, dopo che il prefetto ha comunicato di essere disponibile a ricevere le delegazioni alle ore 16.
Numerose le rappresentanze sindacali e la gente comune che ha preso parte alla mobilitazione a Cosenza. Una parte dei presenti, con alla testa alcuni sindacalisti, si è staccata per formare un corteo che si è diretto verso la sede dell’ASP, per protestare contro la situazione delle case di cura del cosentino, praticamente tutte in agitazione a causa del mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti.
Infine, secondo stime sindacali, tra 400 e 500 persone – considerando delegati sindacali, lavoratori attivi, precari e pensionati – hanno partecipato a Crotone, davanti alla Prefettura, al sit-in di protesta indetto dalle confederazioni sindacali. Il prefetto di Crotone, Vincenzo Panico, ha ricevuto i segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Pasquale Aprigliano, Pino De Tursi e Mimmo Tomaino, i quali sono andati ad illustrare al rappresentante territoriale del Governo gli effetti negativi che, a giudizio dei sindacati, alcuni dei provvedimenti contenuti nella manovra avranno sul reddito dei cittadini e sulle possibilità di sviluppo ed occupazione in territori particolarmente deboli ed in crisi come quello di Crotone.

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