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Anche la Provincia di Cosenza parteciperà allo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 settembre prossimo e prenderà parte alla manifestazione che si svolgerà in piazza XI Settembre a Cosenza per modificare la manovra economica varata dal Governo. La decisione è stata ufficializzata dal presidente dell’ente, Mario Oliverio, nel corso di un incontro svoltosi alla presidenza della Provincia a cui ha preso parte una delegazione del sindacato guidata da Giovanni Donato, segretario generale della Cgil di Cosenza, e da Angelo Sposato, segretario generale della Cgil del comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno.
«Abbiamo deciso di aderire senza esitazione allo sciopero generale – afferma il presidente Oliverio – perchè è giunto il momento di far sentire a Roma in modo forte la voce del Mezzogiorno e della Calabria contro un Governo che in meno di un mese ha approvato due manovre devastanti, effettuando tagli ed imponendo tasse e balzelli i cui effetti peseranno a lungo sulle tasche dei lavoratori e dei pensionati ed a causa dei quali saranno tagliati i servizi, i livelli essenziali di assistenza non potranno più essere garantiti, i precari vedranno sempre più allontanarsi ogni speranza di stabilizzazione e saranno persino discriminati i disabili e messi in discussione i contratti nazionali, aumentando ulteriormente il divario già esistente tra il Nord e il Sud del Paese». Secondo Oliverio, «siamo di fronte ad una manovra economica iniqua e reazionaria, che mette in discussione conquiste sindacali storiche e mira ad abolire lo statuto dei lavoratori a partire dall’articolo 18 contro i licenziamenti discrezionali; vuole cancellare l’identità culturale e sociale del Paese attraverso la soppressione delle festività del 25 Aprile, del Primo Maggio e del 2 Giugno; tende a ridurre gli spazi di autogoverno delle Comunità locali e a cancellare la gestione pubblica dei servizi».
«In questo quadro davvero drammatico – aggiunge Oliverio – la Calabria e la provincia di Cosenza pagano il prezzo più alto grazie anche al silenzio-complice della deputazione nazionale di centrodestra e di un governo regionale inerme e silenzioso che incassa tutte le decisioni assunte a Roma da un governo leghista ed antimeridionalista distante anni luce dai problemi della Calabria e dei calabresi senza mai battere ciglio e, cosa ancor più grave, non fa nulla per tentare di dare una pur minima risposta concreta alla crisi che sta affamando le nostre popolazioni e i nostri territori. Di fronte a questo tentativo di penalizzare e far arretrare ulteriormente il Sud, la Calabria e l’intero Paese, è necessario scendere in piazza numerosi e uniti, con la chiara consapevolezza che solo una grande mobilitazione di popolo potrà rimettere il nostro Paese sulla giusta carreggiata dello sviluppo e della ripresa economica e sociale».

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