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CATANZARO – Mentre i particolari dell’indagine della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse offrono scenari sempre più inquietanti (LEGGI LE ULTIME NOVITA’), sono tantissime le reazioni del mondo sportivo e delle istituzioni. 

A partire da quella del presidente della Figc Carlo Tavecchio, intervistato da Maurizio Belpietro nel corso di “Mattino Cinque”: «Ripuliremo il calcio dai delinquenti e dai maneggioni», aggiungendo: «Il calcio è parte lesa in questi scandali, abbiamo dato mandato ai nostri legali di costituirci parte civile nel procedimento che verrà incardinato a Catanzaro».

Molto forte anche la reazione di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, che in una intervista al Mattino afferma: «Quello che è accaduto con gli sviluppi dell’indagine della Procura di Catanzaro sul calcioscommesse era, non dico scontato, ma assolutamente prevedibile. Subito dopo l’analoga inchiesta di Cremona assistemmo a una levata di scudi e si diffuse un generale sentimento di indignazione, cui però non seguirono azioni concrete e utili a creare gli anticorpi necessari ad un sistema malato». E sulle scommesse Cantone avverte: «Bisognerebbe vietare tutte quelle su società calcistiche dalla LegaPro in giù». 

«Parliamo di un universo – spiega – nel quale il giro economico che si crea supera nettamente il fatturato stesso delle squadre. Le scommesse, per dirla tutta, qui fanno introitare soldi più di quanto non vengano guadagnati con gli stipendi: parliamo di calciatori giovani spesso sottopagati se non addirittura mai pagati. Corromperli, facendoli entrare nel cono d’ombra delle scommesse truccate, diventa facilissimo».

Dopo essere stato tirato in ballo in una intercettazione, è il presidente della Lazio, Claudio Lotito a reagire attraverso una intervista al Corriere della Sera: «Basta! Basta! Che deve fare Lotito, eh? Deve sparire, puff! Deve annientarsi, vaporizzare? Perché mi tirano sempre in mezzo a qualche schifezza, perché? Lei non scriva niente, niente di niente. Però, io sono proprio stufo, io Brescia non so manco ‘ndo sta, capito? Dove sta Brescia? Boh. Ce sò mai stato a Brescia? No, mai messo piede a Brescia…».

Il presidente della Lazio parla delle intercettazioni emerse dall’inchiesta sul calcioscommesse tra Vittorio Galigani, ex direttore sportivo di numerose società e commentatore della rivista TuttoLegaPro.com, ed Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila, e pubblicate nell’ordinanza della Dda di Catanzaro. Galigani, intercettato, sostiene che Lotito sia proprietario oltre che di Lazio e Salernitana, anche di Bari e Brescia. 

«Siccome il presidente del Bari mi chiama – protesta Lotito – io divento automaticamente pure il presidente del Bari! La verità è che il sottoscritto, Claudio Lotito, dà un fastidio tremendo», «perché con Lotito il risultato è ga-ran-ti-to! Schiattano d’invidia quando vedono quello che ho fatto con la Lazio e la Salernitana, due veri capolavori, e non riescono a capacitarsi che tutti gli incarichi che ho nelle istituzioni del calcio italiano non li ho estorti». 

Sulla frase secondo cui ricatterebbe Macalli e Tavecchio, Lotito afferma: «Chiamateli e chiedeteglielo: vi ricatta Lotito? Facessero tutti gli accostamenti che vogliono. Io sono una persona che ha un solo scopo: mo-ra-lizza-re il calcio. Bisogna scartavetrare via tutto il marcio».

Duro anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, secondo il quale la vicenda delle scommesse sulla Lega pro nel calcio è «imbarazzante». 

«Basta con il calcio che sia vetrina di personaggi in cerca di autore», osserva Renzi. «Sono disgustato da quanto sta succedendo nel mondo del calcio. Negli ultimi anni c’e’ sempre uno scandalo che ci lascia senza parole».

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