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SPINOSO – Davvero non ci stanno i sindaci lucani della Val d’Agri a passare per “i cattivi”, per quelli che vendono il territorio per realizzare il raddoppio delle estrazioni petrolifere.

«Spiace leggere le dichiarazioni della Ola (Organizzazione lucana ambientalista) – scrive in una nota il sindaco di Spinoso, Pasquale De Luise – che dovrebbe conoscere il continuo “ribellarsi” al super potere delle compagnie petrolifere di alcuni sindaci tra cui il sottoscritto e magari, qualche volta, la Ola si potrebbe anche affiancare al difficile lavoro che stiamo facendo, con proposte concrete e tangibili e non solo con proteste che spesso si riducono a sterili e intangibili brusii».

Una risposta dura all’associazione, che da anni si batte per rendere pubblici e denunciare gli abusi ambientali sul territorio, ma che spesso non viene molto sostenuta dalla popolazione, con manifestazioni di protesta che contano davvero pochi cittadini. 

«Invito la Ola – continua il sindaco De Luise – a ritrovare atti e documenti nei quali si legge e capisce bene quale fosse l’orientamento dei sindaci sul tema petrolio. Ecco, perchè, essendo forse abituati a prendersela genericamente contro tutti e tutto, inizia a dare fastidio l’atteggiamento responsabile cha sta vedendo sempre più i sindaci allearsi per trattare insieme un tema così importante per l’intera Basilicata. Un’alleanza che trova il suo fondamento nel  riconoscimento di una rinnovata presa di coscienza di una responsabilità che proprio il ruolo di unico e democratico rappresentante diretto delle istanze territoriali, oggi piu che mai si impone ai sindaci».

La Ola, nel suo ultimo documento, aveva raccontato del tavolo convocato da Terlizzese (top manager dell’Unmig), con alcuni sindaci lucani.

«Non è una “dimostrazione di schiavitù” – replica De Luise – che tra l’altro ci offende, quella di volere un tavolo permanente Ministero-Regione-Comuni sul tema petrolio, ma l’esigenza di vedere i territori tutelati da una presenza costante dei sindaci nei tavoli dove si decide il destino della Basilicata in questa materia». Nessun consenso a prescindere, quindi, nessuna sudditanza a Ministero e compagnie petrolifere, ma la consapevolezza che la questione va affrontata di petto, con proposte che possano avere qualche positiva ricaduta sul territorio. La critica senza proposte non porta da nessuna parte.

«I sindaci – conclude De Luise – si sono già tutti espressi sul “no” ad ogni nuova trivellazione in Basilicata e difenderanno sempre questa posizione, ma oggi hanno il dovere di farsi sentire per governare l’esistente, tracciando linee concrete di intervento in tema di ambiente, occupazione, royalties. Invito la Ola ad affiancare i sindaci in questa battaglia comune nell’interesse della Basilicata e a non farsi prendere da esternazioni che sembrano evidenziare una permalosa “lesa maestà. Questo spazio di tutela dei cittadini e dei territori, troppe volte delegata ad altri, appartiene a tutti, occupiamola insieme».

an. g.

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