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CATANZARO – Arrestato dalla squadra mobile di Catanzaro Vincenzo Vitale, 40 anni, esponente di spicco della cosca Gallace-Gallelli di Guardavalle. L’uomo era latitante da circa un anno e si è nascosto tra la Calabria e la Lombardia. Lo hanno scovato nell’hinterland milanese. E infatti alla cattura ha pertecipato anche la squadra mobile di Milano. Con Vitale, è finito in manette anche un “fiancheggiatore”, accusato di aver favorito la sua latitanza in Lombardia: si tratta di Damiano Emanuele, 37 anni.

Vitale era sfuggito all’esecuzione dell’operazione “Free boat” (LEGGI) che aveva colpito tutti gli esponenti di spicco e sodali della cosca di ‘ndrangheta, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione. Si tratta del blitz che ha portato all’arresto di 25 persone e ha coinvolto anche l’ex sindaco di Badolato Giuseppe Parretta, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

La cattura del latitante è arrivata grazie ai pedinamenti che la polizia ha eseguito nei confronti della moglie e della figlia. Da una settimana, in particolare, gli agenti della Squadra Mobile di Catanzaro avevano intensificato i controlli nei confronti della moglie di Vitale, accorgendosi che la donna si stava preparando per un viaggio: aveva fatto una serie di cure estetiche ed era pronta a partire con la figlia. Nonostante le due donne avessero lasciato i telefoni cellulari a casa, per evitare di lasciare tracce, gli agenti della squadra mobile di Catanzaro sono riusciti comunque a rintracciarle a Milano ed a seguire tutti i loro spostamenti.

Incrociando gli spostamenti della donna e quelli di uno dei presunti fiancheggiatori, i poliziotti sono giunti ad un appartamento di Magenta dove poteva nascondersi Vitale. Ieri uno degli agenti ha notato una persona che si è affacciata ad una finestra e che dai tratti somatici sembrava Vitale. Gli agenti hanno quindi deciso di fare irruzione nell’appartamento, dove hanno sorpreso il latitante. L’uomo aveva una carta d’identità intestata ad una persona sulla quale sono in corso accertamenti.

Il dirigente della Squadra mobile, Rodolfo Ruperti, ha ricordato come «Vitale poteva contare su numerosi appoggi nel milanese».

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