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MATERA – Si parte. Dopo una lunga attesa hanno avuto ufficialmente inizio ieri i due corsi della sede decentrata dalla scuola di alta formazione dell’istituto superiore di conservazione e anche del restauro.

Dopo l’intervento introduttivo della direttrice dell’istituto Gisella Capponi, sono iniziate le lezioni nei due corsi programmati, ospitati momentaneamente presso Palazzo Lanfranchi. Ma che sono destinate a spostarsi successivamente all’ex Convento di Santa Lucia per il quale sono stati completati gli interventi in corso.

 Il primo è il  corso ai materiali lapidei  (10 studenti) e il secondo è quello per il restauro delle tele  di cinque  studenti.

I corsi proseguiranno dopo le ferie natalizie e troveranno collocazione nella sede ufficiale di Santa Lucia alla Fontana.

Si tratta di un percorso sofferto e molto importante a cui era stato dato avvio diversi anni fa e che dimostra come Matera in materie come il restauro può essere un valido punto di riferimento a livello nazionale, si tratta di fatto dell’unico corso al Sud d’Italia che finalmente la città dei Sassi è riuscita ad aprire con un risultato non di poco conto.

«Senza trionfalismi  e senza alcun furore comunicativo, sono stati rispettati i tempi dell’apertura di un presidio culturale che da’ un ruolo e prestigio internazionale alla città di Matera» ha spiegato nella giornata di ieri il primo cittadino Raffaello De Ruggieri che già in passato nella sua veste di presidente di Zetema aveva contribuito a ricercare questo tipo di obiettivo.

 «La Scuola di Restauro – aveva spiegato anche in altre occasioniil sindaco di Matera e presidente della Fondazione Zetema, Raffaello De Ruggieri – sarà un vero e proprio centro di ricerca e sperimentazione e diventerà ancora un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno.

Parlare di restauro significa parlare di interdisciplinarità, perché in esso sono compresi tre elementi fondamentali: conservazione, valorizzazione e gestione.

Ne è un esempio l’esperienza di restauro di dieci anni con la cripta del Peccato Originale, che è diventato un modello di riferimento di sperimentazione. E questo lo dobbiamo a grandi personalità come Michele D’Elia e Giuffre, che ci hanno insegnato tanto».

A determinare lo slittamento dei tempi di avvio dei corsi sono stati i lavori presso la sede scelta per ospitare la scuola in pieno centro della città.

Infatti l’offerta formativa sarà ospitata nell’Ex Convento di Santa Lucia Nova, in una superficie di 1500 mq attrezzata con laboratori scientifici e atelier di restauro tecnologici.

Due i percorsi formativi professionalizzanti: “Materiali lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura” e “Manufatti dipinti su rapporto ligneo e tessile”.

Nelle settimane passate la direttrice Gisella Capponi aveva sottolineato che il progetto «partito nel 2006 «ha individuato Matera quale luogo ideale e che sottrae alla formazione di bottega la figura del restauratore per farlo diventare professionista di rispetto».

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